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Jolanda Renga: Riflessioni sulla morte di Giulia Cecchettin e l’importanza di insegnare ai figli il rispetto delle donne

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Jolanda Renga si schiera contro la violenza sulle donne

La morte di Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio, ha scosso profondamente il mondo dello spettacolo. Numerose star hanno espresso la loro rabbia e il loro dolore sui social media, offrendo il loro sostegno alla famiglia della giovane ragazza. Ora è il turno di Jolanda Renga, figlia di Ambra Angiolini e Francesco Renga, che ha deciso di prendere pubblicamente posizione sulla violenza sulle donne.

Attraverso un video su TikTok, diventato immediatamente virale, Jolanda ha affrontato il tema della disparità di genere, partendo dall’educazione fin dall’infanzia. Nel video, la giovane ha raccontato le sue esperienze personali, sottolineando come fin da piccola le sia stato ripetuto di “fare attenzione” ogni volta che usciva di casa. Ha anche rivelato di aver ricevuto uno spray al peperoncino come regalo dai suoi nonni e di come sua madre sia preoccupata quando deve prendere i mezzi pubblici, anche di giorno. Jolanda ha poi fatto notare che suo fratello, di 17 anni, non ha mai paura di camminare da solo per strada. Ha evidenziato come nessuno abbia mai detto a un suo amico di farsi accompagnare a casa e come i ragazzi non ricevano raccomandazioni simili a quelle che riceve lei.

Secondo Jolanda, il problema alla base dei femminicidi risiede proprio nell’educazione impartita fin da piccoli. Ha sottolineato che spesso si sente parlare di donne uccise da uomini che dicevano di amarle, vittime della gelosia e della convinzione di poterle controllare. Ha evidenziato come raramente si senta dire a questi individui di non considerare le donne come proprietà, di non giustificare la violenza e di non confondere amore con violenza. Jolanda ha ribadito che se non si riesce a percepire il pericolo in tempo, la colpa non è della vittima. Ha concluso il suo messaggio con un appello toccante, invitando i genitori a insegnare ai loro figli che le donne non sono proprietà, ma individui liberi che non devono essere giudicati, trattenuti o violati. Ha sottolineato l’importanza di insegnare il valore di un “no”, di un silenzio, di un rifiuto e di spiegare che la volontà di una persona non può essere modificata a nostro piacimento. Ha infine invitato a insegnare ai ragazzi che la fragilità non li rende meno uomini e che non c’è vergogna nel mostrarsi vulnerabili e nel piangere, perché tutto ciò fa parte della loro umanità.

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Il messaggio di Jolanda ha suscitato grande interesse e ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione della violenza sulle donne. La sua voce si unisce a quella di molte altre persone che lottano per porre fine a questa piaga sociale e per creare un mondo più sicuro per tutte le donne.

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