Vitamina D, se pensi che metterti al sole come una lucertola basti, ti sbagli di grosso | Se non fai questo, sarai sempre giù di tono

Se ami esporti al sole, hai bisogno di assumere la vitamina D. Se non fai determinate cose allora puoi dire addio all’abbronzatura. 

La vitamina D ci permette di mantenere nella norma i livelli di calcio e di fosforo nel sangue. È sintetizzato dal nostro organismo nel momento in cui entriamo in contatto con il sole che agisce sulla nostra pelle.

È un regolatore del metabolismo del calcio, quindi è utile nella calcificazione delle ossa. Il fabbisogno giornaliero varia a seconda dell’età. Sul sito humanitas.it si aggira intorno alle 400 unità, ma è necessario consultare una figura esperta.

Secondo quanto riportato sul sito grazia.it la vitamina D dà tanti benefici al nostro organismo per coloro che non possono fare a meno di esporsi al sole. Non a caso è etichettata “vitamina del sole“, dato che è collegata alla vita all’aria aperta perché la sua produzione è stimolata quando ci esponiamo alla luce solare.

A questo punto la domanda sorge spontanea: “Come si può risolvere nel periodo invernale in cui si esce di meno?”. La risposta è immediata.

I benefici della vitamina D e i danni di una carenza

Per integrare la vitamina D bisogna ricorrere all’alimentazione e, a tal proposito, per rimediare. Chi ha carenza va incontro a dei problemi: dal rachitismo in età infantile (questo causa la formazione di denti più deboli e di conseguenza più esposti alle carie) alla depressione (la vitamina D stimola la produzione dell’ormone del buonumore, ovvero la serotonina).

Ecco come risolvere a tavola quando non è possibile esporsi al sole. Si tratta di cibo che probabilmente già fa parte del tuo regime alimentare.

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Tonno in scatola, salmone, tuorlo di uovo e olio di fegato di merluzzo

Tra i vari alimenti da prendere in considerazione c’è il tonno in scatola da consumare 180 g a settimana. È una buona fonte anche di niacina e di vitamina K, ma si deve evitare di far accumulare i metil-mercurio (una tossina presente in molti pesci, in minore quantità nelle sardine, nelle orate, nelle trote e nel salmone). A seguire ci sono i tuorli d’uovo e sono ricchi di nutrienti. Al suo interno si trovano vitamine, soprattutto la vitamina D.

Da non dimenticare l’olio di fegato di merluzzo, in quanto basta un cucchiaio di questo integratore per far assorbire sostanze difficili da avere da altri alimenti che non fanno parte del mondo marino. Menzionato poco fa c’è anche il salmone, in quanto 100 grammi contengono tra i 250 e 998 UL (1 UL corrisponde a 0,025 di vitamina D) di vitamina D.