Il 21 gennaio, nello spazio “Tutti pazzi per Sanremo”, Mara Venier ha accolto alcune vecchie glorie del Festival, tra cui Tony Dallara, l’87enne cantante vincitore nel 1960 in coppia con Renato Rascel con il brano “Romantica”. Dopo due mesi in coma, si è esibito a “Domenica In” in un momento commovente durante il quale la conduttrice si è addirittura commossa sino alle lacrime, chiedendo la messa in onda di un filmato per continuare. Tuttavia, sulle pagine del “Corriere della Sera”, Aldo Grasso ha criticato Mara Venier, sottolineando l’età dei suoi ospiti.
Le Parole Che Aprono Mondi
Il critico televisivo ha osservato: “Ci sono parole che hanno una soverchiante forza evocativa, aprono mondi dimenticati…” Grasso ha sottolineato l’uso dell’appellativo “urlatore” da parte di Mara Venier nel presentare un cantante con acciacchi fisici, sottolineando come questo termine evocasse un mondo dimenticato e creasse un inaspettato innesco emotivo nelle persone. Ha poi offerto un’analisi storica dell’epoca degli “urlatori” e della loro controtendenza rispetto ai principali interpreti della melodia italiana dell’epoca.
Vecchi e Nuovi Nomi dal Passato
Durante la trasmissione, accanto a Tony Dallara, c’erano anche Al Bano, Marina Occhiena, Maurizio Vandelli, Tiziana Rivale e Bobby Solo. Grasso ha sottolineato con ironia la presenza di questi “arzilli vegliardi” e ha ricordato la consacrazione del successo di Bobby Solo nel 1964 con la canzone ‘Una lacrima sul viso’, presentata in coppia con Frankie Laine.
I Ricordi di un Festival che Non Dimentica
Grasso ha poi citato un episodio del Festival del 1955, in cui Claudio Villa si esibì in playback a causa di una febbre, e un altro episodio del 1956 in cui i vincitori dei primi quattro festival, trasmessi solo alla radio, furono presentati al pubblico in sala. Questi ricordi sono emersi in risposta alla scelta di Mara Venier di valorizzare le glorie del passato del Festival di Sanremo. Nel frattempo, su Canale 5, Maria De Filippi offriva la versione domenicale di ‘Amici’, ricca di giovani per un pubblico giovane.
La Memoria del Festival di Sanremo
In un momento in cui il Festival di Sanremo 2022 si avvicina, riflettere sulle vecchie glorie del festival e sulla loro presenza oggi, può essere un modo per apprezzare la memoria e la storia di questo evento così importante nella cultura musicale italiana. La capacità di suscitare emozioni e ricordi attraverso la musica e le storie legate ad essa è un aspetto fondamentale da non dimenticare.
Circa cinque minuti di pura voce, emozioni e nostalgia. Queste le vecchie glorie di Sanremo, i ricordi di un passato che continua a emozionare e a creare discussioni.
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