La sesta e ultima stagione di The Crown è finalmente arrivata su Netflix, con i primi 4 episodi che confermano un problema evidente già nella quinta stagione: il ricordo di Diana. Alcuni potrebbero addirittura dire che Diana ha rovinato la serie, poiché la necessità di rendere omaggio a una personalità amata ha snaturato il ritmo e lo spirito originale della serie.
Nonostante ciò, bisogna riconoscere che The Crown rimane un prodotto di qualità, con una sceneggiatura ben scritta, ottime interpretazioni e una regia impeccabile. Tuttavia, negli ultimi episodi, la presenza di Diana ha portato la serie a perdere il suo ritmo originale. Peter Morgan, il creatore della serie, aveva inizialmente annunciato che avrebbe realizzato solo una quinta stagione, ma successivamente ha deciso di tornare alla formula originale a sei stagioni. Forse si è reso conto che tutto ciò che ha raccontato nella sesta stagione avrebbe potuto essere compresso in pochi episodi.
Nel tentativo di accontentare i fan e di rivivere il lutto collettivo per Diana, Morgan ha deciso di dedicare alcune puntate alla principessa. Tuttavia, queste puntate sono state critiche per essere troppo emotive e sentimentali, mancando di quella sobrietà e coinvolgimento che caratterizzavano la serie. Solo nel quarto episodio, finalmente libero dalla “tassa Diana”, la serie è tornata ad essere incisiva, mostrando un lato sconosciuto della famiglia reale e una ricostruzione familiare del lutto.
In questi primi episodi, Morgan ha scelto di seguire la strada della riproduzione della realtà piuttosto che della sua ricostruzione immaginaria, che aveva reso la serie così apprezzata sin dall’inizio. Sembra che si sia avuto più timore delle reazioni dei fan e dei critici che della famiglia reale stessa. Tuttavia, ora che la “tassa Diana” è stata pagata, si spera che Morgan possa portare The Crown a una conclusione degna delle sue origini, con l’aiuto della Regina stessa.
In conclusione, i primi episodi della sesta stagione di The Crown confermano che il ricordo di Diana ha rappresentato un problema per la serie. Nonostante ciò, la qualità del prodotto rimane indiscutibile. Ora, con la “tassa Diana” pagata, si spera che la serie possa tornare alle sue origini e offrire una conclusione degna della sua grandezza.
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