Non esiste solo l’olio d’oliva: anche quello di semi può essere altrettanto buono e sano. Ecco a cosa devi fare attenzione.
La nostra dieta mediterranea è un’eccellenza a livello mondiale. Forse non tutti sanno che nel 2010 è stata riconosciuta Patrimonio culturale immateriale dall’UNESCO.
Prodotti genuini, equilibrio perfetto di grassi e alimenti vari con abbondanza di verdure e legumi, è la dieta migliore del mondo, intesa come alimentazione.
Tra i grassi utilizzato per condire spicca un’altra eccellenza nazionale, l’olio extra vergine di oliva, preferibilmente usato a crudo sugli alimenti.
Ma anche gli oli di semi, ottenuti tramite estrazione e non spremitura, possono essere altrettanto validi. Basta solo fare attenzione ad alcune caratteristiche. Scopriamo quali.
Olio di semi: un’ottima alternativa ma…
L’olio di semi può essere un’ottima alternativa a patto di fare attenzione all’etichetta. Quasi tutti i tipi infatti sono trattati con solventi chimici; se in etichetta invece è indicato come “di prima pressione o spremitura” non è stato raffinato ulteriormente e quindi mantiene intatte le sue proprietà nutritive. Poco utilizzata è l’estrazione meccanica con spremitura a caldo o di seconda spremitura, usata quasi esclusivamente nell’agricoltura biologica certificata.
Per tutti gli altri invece vengono utilizzati solventi organici e temperature molto alte più varie fasi di raffinazione in modo da poterli rendere conservabili a lungo. Ma consentono la formazione di acidi grassi trans che aumentano il colesterolo. Quali sono quindi i vari tipi di olio di semi che potremmo usare in cucina?
I vari tipi di olio di semi
Tra i vari tipi di olio di semi potremmo usare quello di semi di lino, a crudo e fresco. Dal sapore amaro va tenuto in frigo e consumato velocemente perché irrancidisce. Ottimo anche l’olio di semi di zucca, dal sapore che ricorda la nocciola, quello di sesamo, dolce e delicato e utile contro i radicali liberi grazie all’alto contenuto di acido oleico e linoleico e quello di semi di canapa, con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
L’olio di riso si presta molto bene alle fritture perché ha un punto di fumo molto alto, e infine tra gli oli di semi più conosciuti e utilizzati quello di soia è da preferire biologico per via dell’uso, come detto, di solventi chimici. L’olio di mais è ottimo a crudo e anche per le fritture, quello di girasole, adatto alla frittura al posto di quello di oliva e infine l’olio di semi di arachide che è un ottimo sostituto di quest’ultimo grazie alla simile composizione di acidi grassi mono e polinsaturi.