Il 2024 vede alcuni risvolti inaspettati per coloro che hanno aderito al Superbonus: la tassazione nella Legge di Bilancio.
Dall’ormai lontano 2020, data della nascita di questo incentivo, molte persone hanno sfruttato il Superbonus 110% per risparmiare sui lavori di ristrutturazione. Questa agevolazione è stata introdotta per favorire gli interventi di efficientamento energetico e antisismico degli edifici.
Tuttavia, a partire da gennaio 2024, nell’attuale Legge di Bilancio, si prospetta una tassazione più elevata per chi ha usufruito di questi bonus edilizi e, per un motivo o per un altro, intende vendere la propria abitazione entro 10 anni dal termine dei lavori. Si tratta di una questione che ha suscitato un certo malcontento da tutti coloro che, con grande entusiasmo, hanno aderito all’iniziativa.
La tassazione sul Superbonus: addio investimenti
Come da previsione, questa decisione ha suscitato preoccupazione e contestazioni, poiché colpirà coloro che hanno acquistato immobili a basso costo, li hanno ristrutturati con il bonus, e ora intendono rivenderli per ottenere un guadagno.
Per molti si è trattato dunque di un investimento, che tuttavia, non porterà i suoi frutti come sperato. Secondo la Legge di Bilancio in vigore, coloro che hanno usufruito di questi bonus edilizi e decidono di vendere la propria abitazione entro 10 anni dal termine dei lavori dovranno pagare le tasse sull’intero guadagno ottenuto dalla vendita dell’immobile.
In pratica, ciò implica che il 26% di tasse sarà calcolato sull’intera plusvalenza generata dalla vendita, e non solo sulla parte scontata relativa al costo della ristrutturazione. Questa decisione, mirata a colpire coloro che potrebbero aver cercato di speculare acquistando a basso costo, ristrutturando con il bonus, e poi rivendendo con un significativo guadagno.
Nonostante ciò, c’è da fare una precisazione: restano fortunatamente esclusi coloro che hanno utilizzato il Superbonus per la prima casa, un immobile ereditato, o se la vendita avviene dieci anni dopo i lavori.
Si tratta di una mossa azzardata, come lo è stata l’introduzione di questo incentivo in un periodo storico talmente complesso. Ad oggi, il Governo sostiene che questo provvedimento è necessario per coprire un presunto ‘buco’ nei conti pubblici. Per affrontare questa situazione, è stato pubblicato il decreto anticipi, trasferendo 15 miliardi di euro al fondo per finanziare gli sconti legati ai lavori di ristrutturazione.
Sebbene non riguarda tutti gli aderenti, questa novità potrebbe rappresentare un cambiamento significativo per chi ha beneficiato del Superbonus 110%. Anche stavolta questa è una riprova di quanto sia importante informarsi nel dettaglio ed avere la giusta dose di prudenza prima di agire; nonostante ciò, è bene precisare che alcune variazioni rimangono ignote fino a poco prima dell’attuazione del Governo.