Sigifer: scandalo sul lavoro, ex operaio chiede punizioni severe

La tragedia che ha coinvolto cinque operai della Sigifer di Borgo Vercelli mentre stavano lavorando a Brandizzo, nel Torinese, ha sollevato importanti questioni sul rispetto delle norme di sicurezza e le autorizzazioni necessarie per svolgere determinati lavori. Antonio Veneziano, un ex dipendente dell’azienda, ha confermato le preoccupazioni che erano state sollevate in precedenza, affermando che il lavoro veniva svolto senza le necessarie autorizzazioni.

Uscendo dalla Procura di Ivrea, Veneziano ha dichiarato ai giornalisti che “abbiamo confermato quello che avevamo già detto, cioè che si lavorava anche senza autorizzazioni”. Questo fatto solleva importanti domande sulla responsabilità dell’azienda e dei suoi dirigenti, così come sul ruolo delle autorità di controllo che avrebbero dovuto verificare la corretta applicazione delle norme di sicurezza.

Veneziano ha espresso chiaramente ciò che si aspetta dalla giustizia: “giustizia. Che vadano in galera e che chiuda l’azienda”. Queste parole riflettono il dolore e la rabbia delle vittime e delle loro famiglie, ma anche la necessità di garantire che tragedie come questa non accadano mai più. La richiesta di giustizia si estende non solo ai responsabili diretti dell’incidente, ma anche a coloro che potrebbero aver fallito nel loro dovere di supervisionare e controllare il rispetto delle norme di sicurezza.

La Procura di Ivrea ha aperto un’indagine per accertare le cause dell’incidente e per valutare eventuali responsabilità penali. È importante che questa indagine sia condotta in modo rigoroso e imparziale, al fine di individuare chi ha commesso eventuali violazioni delle norme di sicurezza e assicurarli alla giustizia.

Questa tragedia ha anche evidenziato la necessità di rafforzare le norme di sicurezza sul lavoro e di garantire la loro corretta applicazione. Lavori come quello dei cinque operai coinvolti nell’incidente richiedono la massima attenzione e una rigorosa conformità alle norme di sicurezza.

Aspettiamo fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso e che le autorità competenti prendano misure adeguate per prevenire simili tragedie in futuro. Le famiglie delle vittime meritano verità e giustizia, e la società nel suo complesso deve fare tutto il possibile per garantire la sicurezza dei lavoratori.

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