Non recarti mai in questo posto perché rischi di pagare multe salate. Ecco cosa è accaduto di recente a un giovane torinese.
Quando ci mettiamo alla guida di un mezzo di trasporto dobbiamo assolutamente rispettare le regole del Codice della Strada, altrimenti andremo incontro a delle situazioni spiacevoli.
In alcuni casi le multe arrivano dopo molto tempo e qualcuno non ricorda neanche di essere stato in un determinato posto. Addirittura c’è chi non ha mai messo piede in quel determinato posto.
Secondo quanto riportato sul sito ilgiornale.it un giovane torinese ha avuto delle multe salate da pagare e lo ha saputo in un secondo momento tramite la posta elettronica. Infatti ha tardato con i pagamenti e per questo motivo la cifra è aumentata.
Oggigiorno le multe non arrivano più tramite raccomandata, bensì con una PEC che non tutti hanno. Spesso si chiede la conferma di lettura, ma poco incide se la notifica non arriva. La persona in questione si è trovata con l’acqua alla gola, ma non per colpa sua. Andiamo a scoprire cosa è successo.
Multe salate per essere andato in questa città
Questa città ospita 123.247 abitanti e si trova nella regione lombarda. È il terzo comune della Lombardia per popolazione, preceduto da Milano e Brescia. Nel VII secolo fu la capitale del Regno longobardo e poi è entrato a far parte dei domini del Sacro Romano Impero.
Fra monumenti da visitare ci sono le chiese di San Gerardo, San Gerardino, Santa Maria Delle Grazie, San Maurizio di Santa Maria in Strada, di Santa Gemma, di San Giuseppe e tante altre ancora. I palazzi più noti ci sono quello delle Cariatidi, Porchera Bellini e Scanzi. Infine come aree naturali ci sono i giardini reali che circondano la Villa Reale. Stiamo parlando di Monza e costui non ci è mai stato.
Errore nella realizzazione della pratica
Poiché è passato del tempo, l’uomo avrebbe dovuto pagare 1.107 euro: “La prima sanzione è del 3 aprile 2022 per essere passato con rosso. Se avessi pagato subito sarebbero bastati 116 euro. Non avendo visto la PEC, non ho nemmeno segnalato chi fosse alla guida, così mi è stata fatta una seconda multa da 203 euro”, ecco cosa l’uomo ha riferito ai microfoni de Il Corriere.
Tuttavia la sorpresa sta nel fatto che l’uomo non è mai stato a Monza. In seguito delle indagini ha fatto un ricorso ed è emerso che la targa della sua auto è identica alla Bmw che ha commesso l’inflazione e chi ha fatto la pratica ha commesso un errore. Eppure, su consiglio dell’avvocato, ha dovuto pagare di tasca sua le sanzioni.