Sharon e Ozzy Osbourne firmano patto di suicidio assistito: la notizia sconvolgente del perché.

Sharon Osbourne, 71 anni, ha confermato nel podcast The Osbournes Podcast che lei e suo marito Ozzy Osbourne si rivolgeranno all’organizzazione svizzera Dignitas per il suicidio assistito nel caso in cui uno dei due dovesse soffrire di demenza. Questa scelta risale al 2007, quando il padre di Sharon, Don Arden, è morto di Alzheimer. La coppia ha voluto mettere nero su bianco la propria volontà di morire in clinica nel caso in cui una simile forma di demenza li avesse colpiti.

La volontà di morire in clinica

Durante la registrazione dell’ultima puntata del podcast di famiglia, il figlio di Ozzy e Sharon, Jack, ha chiesto ai genitori se l’eutanasia rientrasse ancora nei loro piani. Sharon Osbourne ha risposto “Assolutamente sì”, sottolineando di non poter sopportare il dolore fisico e mentale delle varie forme di demenza.

La decisione presa nel 2007

In un’intervista del 2007 al Daily Mirror, Sharon Osbourne aveva dichiarato di credere al 100% nell’eutanasia e di aver elaborato un piano di suicidio assistito in Svizzera nel caso in cui lei o Ozzy dovessero ammalarsi di Alzheimer. La coppia aveva riunito i loro figli e aveva comunicato loro le proprie volontà, che erano state accettate da tutti.

L’esperienza del padre di Sharon

Sharon ha spiegato che, avendo visto suo padre soffrire di Alzheimer, non vuole far vivere ai suoi figli una situazione simile. Don Arden ha sofferto dal giorno in cui è tornato nella vita di Sharon nel 2002 fino al giorno della sua morte.

Una scelta personale e controversa

La decisione di Sharon e Ozzy Osbourne di ricorrere al suicidio assistito in caso di demenza è una scelta personale e controversa. Molti sostengono il diritto di una persona di decidere come e quando morire, mentre altri sollevano preoccupazioni etiche e legali riguardo all’eutanasia.

L’importanza di discutere di fine vita

Questo caso solleva l’importanza di discutere apertamente e pianificare la fine vita. È fondamentale che ogni individuo possa esprimere le proprie volontà riguardo alle cure mediche e alla fine vita, in modo che le decisioni prese siano rispettate e seguite dai propri cari e dal sistema sanitario.


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