Sesso, abusi e percezioni dei teenager: “Il toccare non è violenza” e “l’abbigliamento può provocarla” per il 20%

Essere fluidi? “Una moda del momento” secondo 1 su 3. Un’indagine condotta da Ipsos per ActionAid ha svelato alcune preoccupanti convinzioni tra i giovani italiani. Secondo il sondaggio, il 20% dei ragazzi e delle ragazze intervistati pensa che toccare le parti intime di una persona senza il suo consenso non sia violenza. Inoltre, la stessa percentuale ritiene che le ragazze possano provocare la violenza sessuale se mostrano un abbigliamento o un comportamento provocante.

L’indagine, che ha coinvolto circa 800 ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 e i 19 anni, aveva l’obiettivo di approfondire il modo in cui i giovani italiani percepiscono la violenza tra pari. Nonostante l’80% dei giovani intervistati siano consapevoli che il toccare qualcuno nelle parti intime senza il suo consenso sia considerato violenza, il restante 20% presenta un pensiero diverso.

Maria Sole Piccioli, responsabile Education di ActionAid, ha commentato i risultati della ricerca affermando che sebbene l’inserimento di alcune ore di educazione sessuale nelle scuole superiori proposto dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sia una buona notizia, ciò non sarà sufficiente per risolvere il problema.

La violenza sessuale non è l’unico comportamento riconosciuto come violento dai giovani italiani. Toccare qualcuno attraverso botte o fare foto e video in situazioni intime e diffonderli ad altre persone sono anch’essi considerati violenza rispettivamente dal 79% e dal 78% dei ragazzi e delle ragazze intervistati.

La ricerca ha inoltre evidenziato che i giovani sono concordi sul fatto che la violenza sia commessa principalmente dai ragazzi maschi, specialmente se in gruppo, e dagli uomini adulti. Non esiste un consenso generale su quali comportamenti siano da considerare violenti e quali no, e sembra esserci una discrepanza nella percezione della violenza e delle sue conseguenze.

L’indagine ha anche indagato sulle ragioni per cui una persona può diventare vittima di violenza. Le caratteristiche fisiche, l’orientamento sessuale e l’appartenenza di genere risultano essere le principali motivazioni indicate dai giovani intervistati. Inoltre, molti ragazzi e ragazze che subiscono violenza non denunciano l’accaduto per vergogna o paura delle minacce da parte dell’aggressore.

Le ragazze, secondo l’indagine, sono più spesso vittime di violenza rispetto ai ragazzi. Sono più esposte a molestie verbali, toccamenti non consensuali e diffusione di foto o video di situazioni intime. I ragazzi, invece, rischiano principalmente di essere picchiati, mentre le persone transgender, fluide o non binarie sono spesso oggetto di insulti.

Questa indagine si pone in un contesto in cui gli episodi di abusi e aggressività tra adolescenti sono in aumento, spesso amplificati dai social media. I risultati mettono in luce la necessità di un’educazione sessuale più approfondita e di una maggiore consapevolezza sulla violenza tra i giovani.

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