Home News Selvaggia Lucarelli: intervista nel podcast di Gianluca Gazzoli “una personalità empatica e sensibile”

Selvaggia Lucarelli: intervista nel podcast di Gianluca Gazzoli “una personalità empatica e sensibile”

Selvaggia Lucarelli, una delle giornaliste più note e controverse in Italia, ha recentemente rivelato un lato inedito della sua personalità durante un’intervista nel podcast di Gianluca Gazzoli, ‘The BSMT’. Nonostante la sua immagine pubblica spesso percepita come forte e algida, Selvaggia ha condiviso di essere in realtà una persona molto empatica e sensibile, che si commuove frequentemente.

Una sensibilità nascosta dietro l’immagine pubblica

Alla domanda di Gianluca Gazzoli se le capita mai di piangere, dato il suo aspetto esteriore di fermezza e rigidità, Selvaggia ha risposto con sincerità, svelando quanto la realtà sia diversa dall’immagine che molti hanno di lei. “Se io non fossi sensibile non mi batterei così tanto perché ci sia giustizia in tanti campi e non mi accollerei tante rotture di co***oni. A me fa stare male fisicamente assistere alle ingiustizie. Provo un dolore fisico“.

Le battaglie di una giornalista appassionata

Selvaggia, famosa per le sue numerose battaglie e inchieste, tra cui quella sull’ascesa e la caduta dei Ferragnez, ha spiegato come la sua sensibilità la spinga a lottare per la giustizia. “Farei una vita più comoda se non lasciassi scorrere le cose. Io potrei avere molto di più di quello che ho, perché sono abbastanza intelligente per guadagnare delle cose molto alte senza dover faticare e avere nemici”. Tuttavia, la sua passione per la verità le ha anche procurato molti nemici nel mondo professionale, portandola spesso ad essere esclusa da importanti opportunità.

Una vita professionale costellata di sfide

“Io ho un sacco di nemici, queste cose mi costano tanto a livello professionale, perché poi mi scartano quando c’è da scegliere il protagonista di una cosa. ‘Quella no perché quella volta ha rotto i co***oni’”, ha spiegato Selvaggia, sottolineando quanto le sue battaglie per la giustizia e la sua sensibilità influiscano sulla sua carriera.

Un’umanità nascosta dietro la maschera

Selvaggia ha proseguito raccontando quanto sia in realtà partecipe al dolore altrui e quanto la causa animalista la appassioni. “Io in realtà sono molto sensibile, piango spesso in realtà, mi commuovo tantissimo, il mio fidanzato lo sa. Io partecipo tanto alle cose degli altri, partecipo tanto al dolore degli altri, la causa animalista mi appassiona moltissimo, non riesco a guardare tante immagini. Empatizzo tanto con le persone“.

Un aneddoto significativo

Durante l’intervista, Selvaggia ha condiviso un aneddoto recente riguardante il suo ultimo libro, non quello già noto ‘Il Vaso di Pandoro’, ma un altro con una storia drammatica. “Un po’ di tempo fa sono andata a presentare il mio nuovo libro ai venditori, che racconta invece una storia drammatica. Ero davanti a tutti questi venditori in una situazione molto formale, in questa sala con questo silenzio gelido e formale. Io inizio a raccontare questa storia e inizio a piangere, perché è una storia che mi ha coinvolta così tanto nella mia vita professionale. Questi mi hanno guardato come se fossi una matta”.

Una sensibilità che commuove

Selvaggia ha concluso l’intervista sottolineando quanto pianga per gli altri più che per se stessa. “Avranno detto: allora Selvaggia Lucarelli non è un cyborg. Esiste una sua parte più delicata. Piango tanto, sono molto sensibile. Ma piango più per gli altri che per me, piango per empatia“.

Selvaggia Lucarelli, con questa intervista, ci mostra un volto più umano e sensibile, svelando quanto la sua empatia sia alla base delle sue battaglie e del suo impegno giornalistico.