L’Arco della Pace di Milano danneggiato da attivisti. Necessario un costoso restauro
Il patrimonio artistico di Milano è stato nuovamente preso di mira, questa volta dagli attivisti di Ultima Generazione. Il 15 novembre, una vernice è stata gettata sull’Arco della Pace, un monumento di grande valore storico e culturale. Il Comune di Milano ha dichiarato che il normale intervento di idropulizia non sarà sufficiente per rimuovere la vernice, e sarà necessario un restauro più approfondito.
Dopo un’attenta ispezione da parte degli uffici della soprintendenza della Città Metropolitana e dei tecnici del Nucleo Intervento Rapido (Nuir), è emerso che l’idropulizia non può risolvere il problema, rendendo necessario un intervento più invasivo per preservare l’integrità del monumento. La Soprintendenza di Milano sarà responsabile della gestione delle operazioni di restauro, le quali richiederanno tempi più lunghi e una spesa maggiore rispetto alle stime iniziali.
Il sindaco Beppe Sala aveva inizialmente minimizzato la gravità dell’atto, definendo la vernice come “facilmente cancellabile”. Tuttavia, la situazione ha mostrato somiglianze con un episodio precedente riguardante la statua equestre di Vittorio Emanuele II in piazza Duomo. Anche in quel caso, attivisti di Ultima Generazione avevano imbrattato la statua con una vernice non lavabile, rendendo necessario un restauro costoso affidato alla società Vox Media srl.
Per quanto riguarda l’Arco della Pace, al momento non sono ancora note le tempistiche o i costi del restauro. L’amministrazione comunale, tuttavia, non si aspettava di fronteggiare un altro caso di vandalismo da parte degli attivisti, con conseguenze più gravi del previsto. Sette persone autrici del gesto dimostrativo sono state denunciate per l’imbrattamento della base del monumento di piazza Sempione.
Gli attivisti di Ultima Generazione hanno dichiarato che l’atto vandalico è stato un tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo del governo italiano nel conflitto in Medio Oriente tra Israele e Hamas. Gli ambientalisti hanno sottolineato l’aumento della spesa pubblica per il settore militare e della difesa nel bilancio dello Stato, mentre cresce la povertà sociale delle famiglie. Ora, oltre a affrontare le conseguenze legali del loro gesto, saranno necessari ulteriori fondi per ripristinare l’opera d’arte macchiata con la vernice sbagliata.
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