L’esame autoptico sul corpo di Andrea Purgatori, il giornalista morto a Roma lo scorso luglio, prosegue con ulteriori analisi disposte dalla Procura della Capitale. L’attività peritale si sta svolgendo al Policlinico di Tor Vergata ed è concentrata sui reperti dell’encefalo, prelevati durante la prima parte dell’esame, che si è tenuto il 26 luglio scorso. Questi campioni saranno oggetto di un ulteriore esame strumentale e istologico, i cui risultati saranno disponibili nei prossimi giorni.
L’esame autoptico, che coinvolge anche i consulenti nominati dalle parti, fa seguito alla Tac già effettuata durante gli accertamenti disposti dalla procura. La Procura ha aperto un fascicolo presso il piazzale Clodio a seguito della denuncia presentata dalla famiglia del giornalista, e il coordinamento delle indagini è affidato al procuratore aggiunto Sergio Colaiocco, coadiuvato dal pm Giorgio Orano. Al momento, si sta lavorando sull’ipotesi di omicidio colposo, ed è stato iscritto nel registro degli indagati un totale di due medici.
Nella denuncia presentata dalla famiglia di Purgatori, si chiede che venga fatta luce sulla correttezza della diagnosi che è stata determinata per il giornalista, nonché sulle cure che gli sono state apportate. La richiesta dei familiari sottolinea la volontà di scoprire eventuali responsabilità o negligenze nell’assistenza medica prestata durante il periodo in cui Purgatori è stato in cura.
La morte del giornalista ha suscitato grande commozione e nel giorno dei suoi funerali si è registrata la presenza di una folla di amici e colleghi. La sua scomparsa ha gettato ombre su un professionista molto stimato, lasciando tutti in attesa di scoprire le cause definitive del suo decesso.
L’attuale esame autoptico rappresenta un passo fondamentale per fare chiarezza sui fatti e determinare con precisione le circostanze che hanno portato alla morte di Andrea Purgatori. I risultati delle ulteriori analisi in corso al Policlinico di Tor Vergata saranno di fondamentale importanza per stabilire se ci siano state negligenze o inadempienze mediche che abbiano contribuito alla tragedia. La famiglia del giornalista e la comunità giornalistica nel suo complesso attendono fiduciose i risultati dell’esame e sperano che esso possa rivelare la verità sui motivi della sua prematura scomparsa.
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