Potenziale flessione in difetto dell’uva in California a causa della tempesta tropicale Hilary

La recente tempesta tropicale Hilary ha causato danni significativi all’industria dell’uva da tavola in California. La regione centrale dello stato, che viene spesso definita il “paniere d’America” a causa della sua produzione agricola prolifica, è stata particolarmente colpita dalle intense piogge causate dalla tempesta. Gli esperti stimano che oltre un quarto del raccolto di uva da tavola sia stato perso, il che potrebbe portare a un aumento dei prezzi al supermercato.

Considerando il fatto che la California produce il 99% dell’uva da tavola coltivata negli Stati Uniti, questa carenza di raccolto potrebbe avere un impatto significativo sull’offerta e sulla domanda di uva. Kathleen Nave, presidente della California Table Grape Commission, ha definito l’impatto della tempesta come “devastante” per l’industria nel suo insieme. Non solo le aziende agricole che si occupano della coltivazione dell’uva saranno colpite, ma anche le comunità rurali e i lavoratori agricoli che dipendono da questa attività economica.

Ciò che rende questa tempesta eccezionale è il suo carattere raro nella regione californiana. Solitamente, la valle centrale della California sperimenta un clima caldo e secco durante l’estate, che è considerato ideale per la coltivazione dell’uva. Tuttavia, la tempesta tropicale Hilary ha portato precipitazioni molto superiori alla media, causando problemi di umidità che hanno aggravato ulteriormente le perdite dei raccolti.

I numeri sono preoccupanti: circa il 30% del raccolto era stato già raccolto prima che la tempesta si abbattesse, ma la commissione stima che il 26% della produzione totale sia stato distrutto. Ciò corrisponde a circa 25 milioni di scatole di uva che non raggiungeranno i supermercati. La California, di solito, spedisce oltre il 65% del suo raccolto dopo il 1° settembre. Quindi, non solo l’offerta di uva da tavola subirà un duro colpo, ma ci saranno anche conseguenze economiche significative. Gli esperti delle colture hanno stimato che i coltivatori avranno una perdita di circa 550-600 milioni di dollari a causa della tempesta.

La California è nota per essere la principale regione produttrice di uva da tavola negli Stati Uniti, e il valore del raccolto di uva del 2022 è stato stimato a 2,13 miliardi di dollari. Tuttavia, con il 26% del raccolto andato perduto, il totale stimato per quest’anno si è ridotto a soli 71,9 milioni di scatole di uva. Questa carenza di raccolto avrà un impatto anche sulle esportazioni, dato che la California di solito esporta circa il 30% del suo raccolto.

Oltre all’industria dell’uva da tavola, i consumatori potrebbero sentire gli effetti di questa carenza di offerta. La California produce uva da tavola da maggio a gennaio, quindi gli scaffali dei negozi potrebbero rimanere vuoti per un periodo più lungo. Inoltre, questa non è la prima carenza di uva dell’anno per il paese. Già in primavera si erano registrati prezzi elevati dell’uva da tavola a causa dei ritardi nella raccolta in Messico e della conclusione della stagione dell’uva in Cile. Quindi, questa nuova carenza di raccolto in California potrebbe ampliare la situazione di scarsa disponibilità di uva sul mercato.

Al fine di far fronte a questa situazione, la California Table Grape Commission sta mettendo in guardia i rivenditori sull’eventualità di dover pagare un premio per il resto del raccolto. A causa dei danni causati dalla tempesta, sarà necessario più tempo per raccogliere gran parte del raccolto rimanente, e quindi il prezzo pagato ai coltivatori dovrà essere sufficiente per rendere conveniente la raccolta.

In definitiva, la tempesta tropicale Hilary ha causato una carenza significativa di uva da tavola in California, con oltre un quarto del raccolto perso a causa delle intense piogge. Ciò avrà conseguenze economiche significative per l’industria dell’uva, i lavoratori agricoli e le comunità rurali collegate a questa attività economica. Inoltre, i consumatori potrebbero sperimentare un aumento dei prezzi dell’uva e la scarsità di prodotto sugli scaffali dei negozi.

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