Paola Cortellesi: il suo impegno contro la violenza sulle donne e l’appello a Meloni e Schlein per un cambiamento

Paola Cortellesi: il successo di “C’è ancora domani” e il messaggio del film

Il regista Riccardo Milani è stupefatto dal successo di “C’è ancora domani”, il primo film diretto dalla moglie Paola Cortellesi. Mentre consultava i dati di incasso straordinario del film, esce di casa visibilmente seccato. Paola, invece, è felice di avere un marito che è anche il suo primo fan. Sta per compiere 50 anni il 24 novembre e il suo compleanno sarà particolare.

“C’è ancora domani”, storia di una famiglia romana nel 1946, ha raggiunto quasi 13 milioni di incassi in tre settimane, superando persino Scorsese. Il film ha portato al cinema 2 milioni di persone ed è diventato il secondo film italiano più visto dopo la pandemia. Affronta temi come la violenza domestica, il patriarcato e i diritti civili, ed è dedicato alla figlia di Paola, Laura. Il pubblico si commuove, ride e applaude, e le persone fanno la fila per vederlo.

Paola sta girando l’Italia per ringraziare il pubblico. Durante le sue visite, ha avuto l’opportunità di parlare con molte persone. È rimasta colpita da una signora di 90 anni che l’ha abbracciata e da una donna che ha avuto il coraggio di dire di non essere più come Delia, il personaggio interpretato da Paola nel film. Paola si chiede perché il film risuoni così tanto nelle persone.

Secondo Paola, il film parla di una storia che riguarda tutti, con diverse sfumature di patriarcato. Non tutti hanno vissuto una relazione tossica o hanno visto la violenza domestica, ma molti hanno sperimentato un atteggiamento di sopraffazione o un insulto. Paola crede che il film abbia colpito un “non detto” e che le donne si pongano molti limiti per non disturbare o dispiacere agli altri.

Nel film, il messaggio è che la realizzazione di una donna passa attraverso l’istruzione, non attraverso il matrimonio. Paola non è d’accordo con il governo Meloni, che premia le donne che mettono su famiglia e fanno molti figli. Secondo Paola, il contributo di una donna alla società non può essere giudicato in base al numero di figli che ha. I figli si fanno per amore, non per contribuire allo Stato. Paola crede che sia importante puntare su una buona istruzione e un buon lavoro come traguardi per le donne.

Durante le sue visite, Paola ha scoperto che alcuni insegnanti vorrebbero utilizzare il suo film per appassionare i ragazzi alla storia dei diritti delle donne, poiché i libri non sembrano essere sufficienti.


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