Una mostra che si tiene al Grolier Club di New York sta offrendo ai visitatori una prospettiva insolita sulla storia dei presidenti americani, attraverso la lente dei libri che hanno letto e scritto. Intitolata “Presidents and Their Books: What They Read and What They Wrote”, l’esposizione è stata curata da Susan Jaffe Tane, con l’aiuto dei suoi nipoti adolescenti, Natalie e Spencer Flaxman.
La mostra è il risultato della collezione privata di Tane, che include circa 50 libri provenienti dalle biblioteche private dei presidenti. Fra questi si possono trovare una copia degli scritti politico-filosofici di John Adams, il secondo presidente degli Stati Uniti, una copia dei “Dibattiti Politici” di Abraham Lincoln e una copia del “Memoir of a Map of Hindustan” di James Rennell, dedicato a George Washington e firmato dal primo presidente americano.
Tane ha rivelato che molti presidenti americani erano lettori e scrittori prolifici. George Washington, ad esempio, oltre ad essere autore di “George Washington’s Rules of Civility and Decent Behaviour”, si ispirava alle regole scritte dai gesuiti francesi nel 1640 per aspirare a uno status di “gentiluomo”. Anche John Adams, noto bibliofilo, trasformò la sua casa a Quincy, nel Massachusetts, in una biblioteca, uno studio, un ufficio e un centro di istruzione, nel quale lui e sua moglie Abigail erano in costante corrispondenza con i maggiori pensatori, politici e accademici dell’America. Dopo la sua morte, la sua collezione di oltre 3.500 volumi fu donata al popolo del Massachusetts.
La mostra comprende anche opere di presidenti più recenti. Fra queste si trovano “Una terra promessa” di Barack Obama, un resoconto del suo primo mandato alla Casa Bianca, “Il nostro viaggio assieme” di Donald Trump, un volume illustrato con foto e didascalie spesso volgari della sua presidenza e “Papà, fammi una promessa: Un anno di speranza, sofferenza e determinazione” di Joe Biden, un racconto sulle difficoltà affrontate dalla sua famiglia dopo la morte del figlio Beau a causa di un tumore al cervello.
La mostra rappresenta quindi un’occasione unica per esplorare la storia dei presidenti americani attraverso i libri che hanno letto e scritto, offrendo una prospettiva affascinante e diversa sulla loro vita e sul loro pensiero. L’esposizione è aperta al pubblico e rappresenta un modo interessante per conoscere meglio i presidenti americani e la loro relazione con la lettura e la scrittura.
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