Milena Bertolini si esprime e cita Murgia: “La forza delle donne è doppia”

L’Italia Femminile ha avuto una brutta prestazione nell’ultimo Mondiale in Australia e Nuova Zelanda. La Federazione ha recentemente scelto un nuovo allenatore: Andrea Soncin sostituirà Milena Bertolini, che ha voluto raccontare la sua verità in un’intervista esclusiva a LFootball. Tra i vari argomenti trattati, si è parlato delle esclusioni dalle convocazioni, del lancio delle giovani calciatrici, delle critiche, del difficile viaggio di ritorno e della lettera congiunta delle giocatrici definita “un boomerang”.

Ad esempio, Aurora Galli non è stata convocata e nemmeno Sara Gama, storica capitana della squadra: “Durante il ritiro in Italia e poi in Nuova Zelanda, le sue compagne di squadra non hanno mostrato alcun disagio per la sua assenza”, ha dichiarato Bertolini riguardo all’ex capitana. “Nessuna è venuta a parlarmene. Anzi, ero io la più dispiaciuta, soprattutto per i modi. Il successo del calcio femminile non è merito di una singola persona, ma di tutte noi che abbiamo contribuito, ognuna a modo suo. Le rivoluzioni non si fanno mai da sole”.

“Abbiamo convocato le giovani giocatrici. Ho voluto prendermi il tempo necessario per avviare il tanto discusso ricambio generazionale”, ha spiegato l’ex allenatrice riguardo alle convocazioni e ai problemi di gestione. “Ho aspettato che alcune di loro giocassero con maggiore continuità nei club perché non si può chiedere loro di fare esperienza direttamente in Nazionale. I problemi sono iniziati quando ho iniziato a fare le mie scelte. Dopo la partita con l’Argentina, sono sorti alcuni malumori. Alcune ragazze erano in ottima forma durante gli allenamenti, ma poi si sono fatte influenzare da questa situazione. Penso che sia mancata la giusta professionalità. La migliore in campo nell’ultimo allenamento prima della partita con il Sudafrica è stata Dragoni”.

“La mattina successiva ho letto quella lettera. È stato incredibile, un vero boomerang”, ha commentato Bertolini incredula riguardo alla lettera delle calciatrici. “Non perché fosse scritta contro di me, ma per l’immagine che ha dato del movimento. È vero che ci vogliono due donne per batterne una. Nel calcio femminile ci sono molti uomini e le donne di valore non vengono prese in considerazione. Quella lettera ha solo giustificato ciò che normalmente accade”.

“Il viaggio di ritorno è stato pesante. Molte giocatrici evitavano il mio sguardo e poche sono venute a salutarmi in aeroporto, soprattutto le giovani”, ha concluso Bertolini riguardo al difficile viaggio di ritorno. “Il pranzo tra tre calciatrici e la Federazione? Il nostro calcio soffre ancora di un forte patriarcato. Abbiamo dimostrato loro che le donne non sanno gestire le proprie problematiche. Abbiamo fatto un passo indietro. Auguro al nuovo allenatore Soncin di fare un ottimo lavoro, il movimento ne ha bisogno”.

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