Maurizio Zamboni, il postino di C’è posta per te: la sua attività attuale
Maurizio Zamboni, uno dei postini più amati di C’è posta per te, ha deciso di lasciare il programma e il mondo dello spettacolo nel 2019. In un’intervista a TVBlog, Zamboni ha raccontato come è arrivato nel famoso show condotto da Maria De Filippi.
Era la fine del 1999 quando Maria De Filippi stava testando le prime consegne per una nuova trasmissione. Inizialmente, ha provato con dei modelli, ma ha notato che mancava una connessione e un’empatia con le persone. Fu Maurizio Costanzo a suggerirle di chiamare qualcuno dai villaggi. La sua prima consegna fu al luna park dell’Eur, dove doveva consegnare una lettera a una signora che si è subito sentita a suo agio. Questo gesto è molto delicato, perché si tocca l’intimità di una persona che ha qualcosa da risolvere. È importante agire con rispetto e pensare che si sta portando un messaggio di pace da parte di qualcuno che vuole chiedere scusa. La De Filippi fu soddisfatta del “provino” e decise di mantenerlo.
Maurizio Zamboni ha anche collaborato come autore per Amici nel periodo in cui il talent show includeva ancora i musical. Grazie alla sua esperienza nei villaggi, ha aiutato i ragazzi a mettere in scena i loro lavori.
Oggi, l’ex postino di C’è posta per te si è allontanato dalla televisione e ha creato la sua agenzia di animazione insieme al suo caro amico Antonio Alfieri. L’agenzia si chiama Anima Vera ed è il suo lavoro attuale. Impiega 150 ragazzi, dai 20 anni in su, durante l’estate e l’inverno. Il suo sogno sarebbe quello di aprire le porte anche agli animatori di 60-70 anni. Zamboni ritiene che il lavoro degli animatori sia socialmente utile e meriti di essere premiato. Il loro obiettivo è creare relazioni tra le persone e far nascere amicizie. Oggi, tutto è diventato più complicato, sia a causa dei social media che della pandemia. Ci siamo abituati a relazionarci meno, c’è più timidezza e freddezza. Parallelamente, Zamboni tiene anche corsi di formazione sulla comunicazione, perché ritiene fondamentale mantenere alta la concentrazione dell’interlocutore. Lui e il suo team cercano di intervenire su quei meccanismi che mantengono viva la conversazione.
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