Il corpo di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021, sarà riesumato il 14 febbraio, come confermato da fonti vicine alla difesa dei familiari. L’autopsia, che mira a far luce sulla sua morte, è programmata per il giorno successivo, il 15 febbraio.
Iniziativa della cugina
Difesa legale e consulente per l’autopsia
Silvia Radin, cugina della defunta, ha intrapreso azioni legali nominando l’avvocato Antonio Cozza e il dottor Mauro Bacci, consulente anatomopatologo ed ex direttore di Medicina Legale di Perugia, per la gestione dell’autopsia. Nonostante la possibilità di un processo non sia ancora certa, l’opposizione all’archiviazione e la decisione della Procura di avviare nuovi accertamenti indicano un interesse continuo nel caso.
Approfondimenti e nuovi esami
analisi approfondite e incarico agli esperti
Il 15 febbraio, presso l’obitorio dell’Università di Milano, la salma di Liliana Resinovich sarà sottoposta ad analisi dettagliate. L’incarico è stato affidato all’antropologa forense Cristina Cattaneo, ai medici Stefano Tambuzzi e Biagio Eugenio Leone, e all’entomologo Stefano Vanin. Gli esperti condurranno ulteriori esami autoptici, compreso il prelievo del midollo osseo e la valutazione della cellularità, al fine di stabilire con precisione la data e la causa della morte.
Dubbi dei familiari
Scetticismo sull’ipotesi del suicidio
La famiglia della 63enne non accetta l’ipotesi del suicidio e si impegna a scoprire la verità sulla morte di Liliana Resinovich.