Stando a un’indagine pubblicata da AlmaLaurea nel 2023 e riferita al 2022, le facoltà di natura tecnica sono quelle più richieste nel mondo del lavoro. Il dato, incontestabile, si basa sul tasso di occupabilità entro un anno dalla conclusione del ciclo di studi. Al primo posto troviamo architettura e ingegneria civile, seguite da informatica e tecnologie ICT. Buone chance di trovare subito un lavoro anche per i laureati in ingegneria industriale e dell’informazione, così come in discipline medico-sanitarie e farmaceutiche.
Gli stipendi dei laureandi nei primi anni di lavoro
E per quanto riguarda gli stipendi? È stato stimato che i laureandi che guadagnano di più nei primi anni di lavoro siano medici e farmacisti, il cui stipendio medio è di 1.898€. Cifra pressoché identica per i dottori in ingegneria industriale e dell’informazione, che percepiscono in media 1.893€ al mese. Bene anche informatici, che possono guadagnare anche 1.851€. Potenziali stipendi superiori ai 1.500€ mensili anche per laureati in Economia (1.706€) e Veterinaria (1.774€). Come si può vedere, i laureati nei settori più richiesti dalle aziende – attualmente – sono anche quelli che possono guadagnare di più rispetto agli altri dottori.
“Perché hai scelto questa facoltà?”, come rispondevano le studentesse degli Anni ’50
In un bellissimo filmato risalente al 1959, presumibilmente registrato all’esterno di un’università del Nord Italia (a giudicare dalla cadenza delle intervistate), un giornalista chiede a cinque donne diverse perché abbiano scelto la facoltà di lettere. Le risposte che riceve – possiamo dirlo – non sono incoraggianti. Solo la prima studentessa appare convinta della scelta che ha fatto, mentre le rimanenti non trasmettono entusiasmo. La seconda, in particolare, dà una risposta che potrebbe anche far ridere: “Mi auguro con tutte le mie forze di non insegnare”, oltre a puntualizzare che lei avrebbe scelto una facoltà totalmente diversa.
Le reazioni dei giovani di oggi al filmato del 1959
Dai commenti al video si possono leggere le reazioni dei giovani di oggi davanti a un filmato che mostra donne che nel 2023 hanno l’età delle loro nonne (essendo nate tra fine anni ’30 e primissimi anni ’40). Molti definiscono “idola” la studentessa che ha risposto: “Quella che mi dispiace di meno”. Altri scrivono che le ragazze degli Anni ’50 parlavano “benissimo” e “in maniera melodica”, con una proprietà di linguaggio decisamente migliore rispetto a quella dei giovani del 2023. Altri, però, criticano le ex studentesse di Lettere: “Ecco i professori del secolo scorso”, scrive un utente a mo’ di scherno. Rispetto al 1959, sono molti di meno i giovani italiani che si lasciano “imporre” dai propri genitori la scelta della facoltà. Al di là di tutto, ci auguriamo che tutte le persone mostrate in video siano ancora vive e soddisfatte della loro vita.
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