Ieri sono stati resi noti due dati economici che meritano la nostra attenzione. Il primo riguarda l’andamento dell’Eurozona, mentre il secondo arriva direttamente dalla Cina. Entrambi i dati hanno implicazioni significative per l’economia globale.
Partiamo dal primo dato, che riguarda l’Eurozona. La Commissione europea ha appena aggiornato le sue stime di crescita, e purtroppo i numeri non sono molto confortanti. Le previsioni iniziali indicavano una crescita dell’1,1% nel 2023 e dell’1,6% nel 2024. Tuttavia, le nuove stime indicano una crescita più modesta, con un +0,8% nel 2023 e un +1,3% nel 2024. Anche l’Italia ha visto una riduzione delle previsioni di crescita, con un +0,9% nel 2023 rispetto alla precedente previsione del +1,2%, e un +0,8% nel 2024 rispetto al +1,1% previsto inizialmente.
La seconda notizia, che potrebbe non essere così evidente ma è altrettanto importante, arriva dalla Cina. Il governo cinese ha ufficialmente previsto una crescita di circa il 5% per quest’anno, dopo una crescita del 5,5% nel primo semestre e del 3% nell’anno precedente. Tuttavia, diverse istituzioni finanziarie internazionali, come Barclays, JPMorgan Chase e Ubs, hanno ridotto le loro previsioni di crescita per l’economia cinese nel 2023. Questo è dovuto al calo della domanda di esportazioni e alla persistente crisi immobiliare. Le previsioni attuali sono inferiori a quelle iniziali (che erano del +5,8%) e al trend di crescita che la Cina aveva mostrato prima della pandemia (circa il 6% all’anno tra il 2003 e il 2010).
Questo dato economico cinese è particolarmente interessante perché arriva in un momento cruciale per Xi Jinping, il presidente cinese. La Cina ha vissuto un’estate difficile, con molte sfide da affrontare. Inoltre, il paese sta cercando di allontanarsi gradualmente dal memorandum della Via della seta firmato con l’Italia tra il 2018 e il 2019, in modo da poter gestire meglio la propria economia.
In conclusione, i dati economici di ieri ci offrono uno spaccato della situazione attuale dell’Eurozona e della Cina. Entrambi i dati indicano una crescita più modesta rispetto alle previsioni iniziali, con implicazioni significative per l’economia globale. È importante monitorare attentamente queste tendenze e adattarsi di conseguenza per affrontare le sfide economiche che ci attendono.
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