A Genova, nel centro storico, si sta facendo sempre più acceso il dibattito sulla copertura dei cassonetti per la raccolta differenziata piazzati in via Fontane Marose. La copertura, con la forma delle facciate dei palazzi, è stata realizzata dal Comune per motivi estetici, ma ha suscitato una forte reazione da parte della Soprintendenza, che critica la decisione e chiede di ripristinare lo stato precedente.
La piazza Fontane Marose è una delle vie più importanti di Genova, collegando via XXV Aprile, una delle vie dello shopping preferite, con via Garibaldi, simbolo della città. Quest’ultima è famosa per i suoi palazzi dei Rolli e ospita anche il Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova. Proprio alcuni metri più avanti, in piazza Portello, c’è stato un altro scontro per un manufatto in cemento che rappresenta l’uscita di un parcheggio sotterraneo in costruzione.
Sul caso dei cassonetti di via Fontane Marose si è espresso anche il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che ha definito la soluzione “migliorabile”. Tuttavia, il presidente di Italia Nostra, Stefano Fera, si è mostrato indignato definendo la scelta del Comune “hollywoodiana”.
La Soprintendenza, rappresentata dalla sovrintendente Cristina Bartolini, è del parere che il Comune avrebbe dovuto consultare le Belle Arti prima di prendere una decisione che ha un impatto visivo così significativo sulla piazza. Secondo Bartolini, i cassonetti “sagomati” costituiscono una barriera visiva che altera la percezione complessiva dello spazio.
Oggi è previsto un sopralluogo in cui saranno presenti rappresentanti del Comune e della Soprintendenza per discutere della questione. L’assessore comunale alla Nettezza Urbana, Matteo Campora, si occuperà principalmente della questione, ma l’assessore ai Centri Storici, Mauro Avvenente, fa anche parte della discussione. La Soprintendenza sarà rappresentata da Carla Arcolao, delegata per il centro storico, e sembra essere decisa nel voler eliminare la copertura dei cassonetti.
L’opinione dell’Amministrazione comunale è supportata dal presidente del Municipio Centro Est, Andrea Carratù, che sostiene che i cassonetti come erano prima erano una vista brutta. Carratù aggiunge che un ecopunto in quella piazza non sarebbe possibile, data la mancanza di locali disponibili e i prezzi elevati degli affitti.
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