La tassa di 5 euro per accedere a Venezia: critiche alle nuove politiche finanziarie

Da primavera, chi visiterà Venezia dovrà pagare un contributo di accesso. La decisione è stata approvata martedì dalla Giunta del sindaco Luigi Brugnaro, ma dovrà passare ancora in Consiglio comunale. Molti cittadini si sono opposti a questa misura, organizzando assemblee aperte al pubblico per contestarla. Nel frattempo, l’Unesco deciderà se mettere Venezia nella black-list dei siti considerati patrimonio dell’Umanità.

Il contributo di accesso, che verrà sperimentato per 30 giorni, ha l’obiettivo di regolare i flussi turistici che spesso rendono la città impraticabile, soprattutto nelle aree di San Marco e Rialto. Durante questa fase sperimentale, i visitatori dovranno pagare 5 euro a partire dai 14 anni, ad eccezione di alcuni gruppi come i lavoratori pendolari, gli studenti, i familiari fino al terzo grado di parentela e chi ha pagato l’Imu nel Comune di Venezia. I turisti che pernottano nella città o i residenti della Regione Veneto saranno esentati dal pagamento.

La decisione è stata accolta positivamente dalla Giunta, che ha affermato di aver considerato le osservazioni dei cittadini durante il processo decisionale. Tuttavia, l’opposizione critica la mancanza di partecipazione nel processo decisionale e ha sollevato dubbi sulla capacità del contributo di regolare efficacemente i flussi turistici nella città.

Inoltre, molti cittadini hanno sollevato preoccupazioni sulla privacy legate al processo di registrazione per gli ospiti dei residenti. La Giunta ha assicurato che i dati verranno cancellati dopo 24 ore, ma molti continuano a contestare questa pratica.

Confartigianato Venezia ha accolto positivamente la decisione di provare questa misura come rimedio contro l’eccessivo turismo, anche se ritiene che ci siano troppe esenzioni. Confesercenti Venezia e Veneto, d’altra parte, chiede che le entrate derivanti dal contributo siano destinate ai cittadini e alle imprese veneziane.

Nonostante le critiche e le preoccupazioni, molti sono disposti a dare una chance a questa misura per provare a regolare i flussi turistici, ma si auspica che vengano apportate eventuali correzioni nel corso del tempo. Si crede che sia necessario un approccio integrato che vada oltre il solo contributo di accesso per gestire efficacemente la situazione.

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