La morte di Fabrizio Frizzi e il suo amore per la figlia Stella

Il noto conduttore televisivo italiano, Fabrizio Frizzi, è nato a Roma il 5 febbraio 1958. Purtroppo, è morto il 26 marzo 2018 a causa di un’emorragia cerebrale. La sua morte ha interrotto la sua storia d’amore con la moglie Carlotta Mantovan, con la quale aveva una figlia di nome Stella.

Fabrizio Frizzi, malattia: come è morto e l’amore della figlia Stella

Carlotta Mantovan, giornalista e moglie di Fabrizio Frizzi, ha dovuto affrontare la malattia del marito, colpito da ictus nel 2017. Dopo la morte di Fabrizio, Carlotta e Stella si sono trasferite in Francia. Carlotta si sta dedicando alla piccola Stella e alla sua passione per i cavalli. Su Instagram, la Mantovan condivide selfie sorridenti e foto della figlia, che ha deciso di imparare a suonare il piano come papà Fabrizio.

La malattia

Durante la registrazione di una puntata de L’Eredità nell’ottobre del 2017, Fabrizio Frizzi è stato colpito da un’ischemia. È stato immediatamente portato al Policlinico Umberto I di Roma e pochi giorni dopo è stato dimesso. Tuttavia, il suo stato di salute continuava a essere preoccupante. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera nel dicembre del 2017, Frizzi ha parlato della sua malattia dicendo: “Non è ancora finita, lotto come un leone, e se guarirò racconterò tutto nei dettagli, perché diventerò testimone della ricerca scientifica, la stessa ricerca che ora mi sta aiutando”. La malattia aveva intaccato il suo cervello e aveva rappresentato un campanello d’allarme. La causa della morte è stata un’emorragia cerebrale e nei giorni subito dopo il suo decesso, si è ipotizzato che avesse un tumore al cervello. Frizzi è morto il 26 marzo 2018.

Durante la trasmissione Matrix, Alfonso Signorini ha dichiarato: “Sapeva che non aveva scampo. E questo è molto importante da sottolineare, perché quando ha avuto quella ischemia che l’ha portato al ricovero immediato all’ospedale, ad ottobre, dagli esami di questa ischemia è risultato che aveva dei tumori diffusissimi che erano inoperabili.”


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