Milioni di cittadini, dopo aver ricevuto i primi accrediti dell’Assegno di inclusione, hanno subito una sospensione: il motivo.
Dopo ben 5 anni in cui gli italiani hanno abbracciato il Reddito di cittadinanza, la notizia dello scorso anno di una futura cancellazione ha destato non poche preoccupazioni. Questo contributo, infatti, è entrato a far parte nel sistema economico italiano a sostegno delle famiglie segnate da una profonda crisi economica, purtroppo ancora attuale.
Tuttavia, a non funzionare non è stata l’intenzione, bensì il meccanismo trascurato e poco lineare con l’obiettivo. Con lo scoccare del nuovo anno, il governo Meloni ha introdotto l’Assegno di inclusione, ossia una sorta di sostituzione all’ormai vecchio sostegno. Le domande per tale misura sono state aperte con largo anticipo, il 18 dicembre, così da garantire il contributo alle famiglie senza dover affrontare un mese di stop. Le prime carte e ricariche sono state consegnate a partire dal 26 gennaio, mentre dal 15 febbraio sono iniziate le consegne per il secondo gruppo di beneficiari. Tuttavia, ad essere ristretti sono stati i requisiti, quelli che dapprima sembravano riguardare solamente il reddito.
Assegno di inclusione: cosa è cambiato realmente nel 2024
Come accennato poc’anzi, l’Assegno di inclusione (ADI) rappresenta una novità nel panorama degli aiuti economici in Italia e richiede il soddisfacimento di specifici requisiti per poterne beneficiare. Contrariamente al Reddito di cittadinanza, l’ADI aggiunge ulteriori criteri oltre a quello economico. Il limite di reddito non deve superare i circa 9.360 euro, ma possono usufruire dell’ADI solo le famiglie che includono anziani ultra 60enni, persone in condizioni di disagio sociale, disabili e minorenni.
La richiesta deve essere effettuata in via telematica sul sito ufficiale dell’INPS, accedendo con un’identità digitale. Per coloro che non hanno dimestichezza con l’uso del computer, è possibile presentare la domanda tramite un Caf o un patronato di fiducia.
L’assegno di inclusione sospeso: la spiegazione dell’INPS
Può capitare che, dopo la prima sessione di pagamenti, l’istituto decida di sospendere improvvisamente il pagamento. Il motivo, per quanto possa sembrare ignoto, è abbastanza trasparente. A chiarire ogni dubbio è stato lo stesso INPS, mediante una nota.
Sebbene il funzionamento possa sembrare molto simile all’ex RCD, il governo Meloni ha modellato tale contributo in modo da non commettere più gli errori passati. Essendo una misura fresca e subentrata con lo scopo di distribuire in maniera controllata il sostegno, potrebbero verificarsi controlli periodici in cui si verificano il venir meno dei requisiti necessari, problemi procedurali o altri fattori che impediscono il regolare pagamento del sostegno al reddito. In parole semplici, la mancanza di tali requisiti, come l’innalzamento dell’ISEE 2024, l’uscita di un familiare dal nucleo, o domande accettate seppur non spettanti, potrebbero essere state la causa dell’improvvisa sospensione dell’Assegno di inclusione.