Inchiesta sull’autovelox di Cadoneghe, costoso investimento mensile da 24mila euro

Il sindaco leghista Marco Schiesaro potrebbe rischiare grosso per l’installazione dell’autovelox sulla statale 307 “del Santo” nel Comune di Cadoneghe. Infatti, due vigili sono indagati dalla Procura di Padova per il reato di falso ideologico in relazione all’iter amministrativo che ha portato all’installazione del dispositivo, che ha già emesso 24 mila multe in poche settimane.

L’autorità giudiziaria sospetta che ci siano state dichiarazioni omesse, alterate o false durante la procedura di installazione. “Troppo facile per il sindaco individuare un capro espiatorio”, commentano Michele Schiavo e i consiglieri comunali dell’opposizione, sottolineando la mancanza di responsabilità politica e decisionale del sindaco stesso.

L’inchiesta è stata aperta dal pubblico ministero Benedetto Roberti in seguito alle numerose sanzioni elevate dai dispositivi e alle contestazioni degli automobilisti, che hanno raggiunto il culmine con un attentato esplosivo contro l’autovelox.

Il fascicolo è stato aperto per il mancato rispetto dei presupposti previsti dal Ministero dell’Interno per l’attivazione degli apparecchi di rilevazione della velocità. Il Comune e la Polizia Locale avrebbero dovuto eseguire prove con almeno 20 veicoli prima di far entrare in funzione ufficialmente l’autovelox. Tuttavia, sembra che questo passaggio obbligatorio non sia stato rispettato.

Saranno quindi i due vigili che hanno dato il via all’autovelox a dover rispondere in prima persona. Al momento, la responsabilità politica e decisionale dell’atto amministrativo non è ancora stata chiarita, ma potrebbe emergere durante l’indagine o il processo.

Nel frattempo, i carabinieri hanno sequestrato due computer nel comando dei vigili, che contengono tutti i dati riguardanti i rilevatori di velocità nel territorio comunale di Cadoneghe. L’opposizione sottolinea che durante una seduta del Consiglio comunale il sindaco ha accettato una variazione di bilancio che prevede entrate di oltre un milione e mezzo di euro derivanti dalle multe sulla statale 307, senza sollevare alcuna obiezione.

Una buona notizia per i destinatari delle 24 mila multe è che l’apertura di un’indagine del genere potrebbe portare all’annullamento delle sanzioni.

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