La strada stretta di Priano, alle spalle del quartiere genovese di Sestri Ponente, è diventata protagonista di un evento straordinario. Grazie alla prontezza e alla determinazione di sua moglie Claudia, Andrea, colpito da un infarto, è riuscito a sopravvivere senza riportare danni neurologici.
L’episodio si è verificato nella notte tra il 28 e il 29 luglio, quando alle 4.17 Andrea è stato colto da un arresto cardiaco nella sua abitazione. Per fortuna, Claudia, infermiera pediatrica di professione, si trovava accanto a lui e ha prontamente chiamato il 118 per richiedere aiuto.
“L’ho visto cianotico e incosciente, così ho subito chiamato il 118”, racconta Claudia. Con voce ferma, l’operatrice tecnica del 118, Lavinia, ha guidato Claudia nell’esecuzione delle procedure di rianimazione cardiopolmonare. Nel frattempo, ha inviato due ambulanze e un’automedica sul posto.
Nonostante gli sforzi dei soccorritori, le ambulanze sono state costrette a fermarsi all’inizio della strada d’accesso a causa della sua eccessiva strettezza. La situazione sembrava disperata, ma Claudia non è mai stata lasciata sola al telefono dall’operatrice del 118.
Grazie al massaggio cardiaco eseguito da Claudia e all’aiuto ricevuto telefonicamente, Andrea è riuscito a sopravvivere. Nel frattempo, è stato messo in movimento un altro mezzo di soccorso più piccolo per raggiungere l’abitazione attraverso la strada stretta.
Questo episodio toccante mette in luce l’importanza dei protocolli di emergenza e della prontezza di chi si trova sul posto. Grazie alla tempestività delle azioni di Claudia e alla guida dell’operatrice del 118, è stata salvata una vita. Tuttavia, evidenzia anche le difficoltà logistiche che possono sorgere quando le strade non sono adeguate ai mezzi di soccorso.
In ogni caso, si tratta di un lieto fine, con Andrea che è riuscito a sopravvivere all’infarto senza alcuna conseguenza neurologica. Un risultato che dimostra quanto possa essere importante la presenza di persone preparate e capaci di agire rapidamente in caso di emergenza.
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