Il problema dell’omissione di Meloni e Giambruno.

Il problema dellomissione di Il problema dellomissione di
Italian Prime Minister Giorgia Meloni during a press conference at the end of a meeting of the Council of Ministers, 7 September 2023. ANSA/FABIO FRUSTACI

“Pronti a commentare le parole del compagno, ma frainteso”. Così la presidente Giorgia Meloni ha risposto alle domande dei giornalisti sulla controversia causata dalle affermazioni del giornalista Andrea Giambruno riguardo agli stupri di Palermo e Caivano. Durante la conferenza stampa sul “pacchetto Caivano”, la presidente ha chiesto di non essere coinvolta nelle esternazioni del compagno per rispetto della libertà di stampa.

La richiesta di Meloni è comprensibile, in quanto ognuno è responsabile delle proprie parole e non sarebbe certo opportuno chiederle di commentare le affermazioni di un altro giornalista. È importante ricordare che esiste anche un Ordine professionale deontologico che regola tale comportamento.

È palese che Giambruno, a causa del suo legame personale con Meloni, sia sottoposto a un maggior controllo, ma è necessario evitare di dar voce a narrazioni errate su questi temi, che spesso suscitano indignazione.

Allo stesso tempo, le parole di Giambruno sono state interpretate in modo da sollecitare il lato femminista della presidente. Tuttavia, è importante utilizzare i termini con accuratezza.

Il giornalista ha dichiarato in diretta su Rete 4: “Certo, se ti ubriachi non ti stuprano. Come sempre in questi casi è colpa delle donne. E l’ha detto il compagno del nostro PdC. Ma non si fanno schifo?”. Le parole di Giambruno sono state strumentalizzate? Probabile, ma è improbabile che siano state fraintese. Il concetto è chiaro e difficile da fraintendere.

Tuttavia, secondo Meloni, ci sono stati fraintendimenti. La presidente ha provato a tradurre ciò che il giornalista voleva dire: “Credo che Andrea Giambruno abbia detto in modo frettoloso e assertivo una cosa diversa da quella che è stata interpretata dai più. In quelle parole leggo una cosa simile a quella che mia madre mi diceva quando uscivo di casa da ragazza: occhi aperti e testa sulle spalle, purtroppo gli stupratori esistono e non bisogna abbassare la guardia. Fare del proprio meglio per non mettersi nella condizione di consentire a questi animali di fare quello che vorrebbero fare. Non ci trovo nessuna giustificazione per chi stupra una ragazza”.

Tuttavia, ci sono state polemiche sul messaggio trasmesso. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha dichiarato: “Ho trovato che fossero parole pericolose per chi ricopre un incarico istituzionale così alto”. Anche la giornalista Lilli Gruber ha affermato: “Il problema è che da Giorgia Meloni non è arrivata nessuna parola di empatia nei confronti delle vittime, ubriache o non ubriache che siano”.

Educare alla prudenza e far conoscere i rischi è giusto. Qualsiasi genitore responsabile lo fa per il bene dei propri figli, a prescindere dal genere. Nessun genitore direbbe: “Va, ubriacati e perdi i sensi”.

Il punto è un altro. Le donne affrontano rischi diversi rispetto ai loro coetanei maschi, ma questi rischi non dipendono solo dal consumo di alcol. La mancanza di lucidità può influenzare la reazione della vittima, ma non l’azione dell’aggressore. Quante volte abbiamo sentito di donne che, non ubriache, sono state stuprate nonostante avessero tenuto “gli occhi aperti e la testa sulle spalle”?

L’importante è riconoscere che lo stupro non dipende dalle donne. Può accadere ovunque, a prescindere dai comportamenti delle vittime. Il punto è educare gli uomini al rispetto e lavorare sulla cultura per portare a un cambiamento reale.

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