Il Tribunale per i minorenni di Trento ha emesso una sentenza che garantisce l’adozione di un bambino di tre anni e mezzo da parte di un genitore non biologico. La sentenza riguarda una coppia omogenitoriale con due papà. Il bambino, chiamato F., è nato in Canada tramite maternità surrogata e è stato riconosciuto come figlio dei due uomini in Canada, ma la trascrizione di questo documento è stata negata in Italia.
La situazione è diventata critica in quanto il padre biologico del bambino, l’unico riconosciuto legalmente in Italia, è gravemente malato e costretto a lunghi ricoveri in ospedale. I due papà si sono rivolti all’avvocato Michele Giarratano per chiedere la stepchild adoption, in modo da garantire una tutela legale al genitore sociale nel caso in cui il padre biologico dovesse morire.
Dopo quattro mesi di consultazioni e il coinvolgimento dei servizi sociali del capoluogo trentino, il tribunale si è espresso a favore dell’adozione da parte del genitore sociale. Si tratta di uno dei primi casi in Italia in cui si è posto il problema del rischio di morte del genitore biologico. Secondo l’avvocato della coppia omogenitoriale, il tribunale di Trento ha riconosciuto che c’è un vuoto di tutela per i bambini figli di coppie omogenitoriali.
La sentenza ha garantito il ricorso alla stepchild adoption in tempi record, al fine di proteggere il bambino dal rischio di abbandono durante la procedura di adozione. Ha anche permesso al genitore non biologico di continuare a prendersi cura del bambino nonostante la legge non lo riconosca ancora come suo padre. I giudici hanno sottolineato che l’adozione non ha riconosciuto il diritto del genitore sociale, ma ha richiamato le sue responsabilità per aver voluto dare vita al bambino, in conformità con il diritto del minore di avere una famiglia previsto dalla Costituzione italiana.
Data la complessità del caso e le condizioni di salute del padre biologico, la Procura dei minori ha dato parere positivo all’istanza della coppia omogenitoriale, chiedendo tuttavia di non iscrivere il secondo padre all’anagrafe, poiché ciò non è previsto dalla normativa vigente. In ogni caso, la sentenza del Tribunale per i minorenni di Trento rappresenta un passo importante nel riconoscimento dei diritti delle coppie omogenitoriali e nella protezione degli interessi dei minori coinvolti.
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