Giulia Di Quilio, una talentuosa attrice, performer di burlesque e podcaster, ha appena presentato a Venezia la seconda stagione del suo podcast chiamato “È il sesso, Bellezza!”. In questo show, Giulia condivide in modo brillante e divertente le proprie esperienze nel campo del sesso e dell’erotismo.
Durante una recente intervista, Giulia ha spiegato che il suo obiettivo con il podcast è quello di affrontare argomenti di cui normalmente non si parla, come il sesso nelle diverse sfaccettature della vita di tutti i giorni. Quello di Giulia è uno sguardo sia sulla sua esperienza personale che su quella di tutte le donne che, nella loro quotidianità, sono mogli, madri e lavoratrici.
Giulia ha iniziato la sua carriera come performer di burlesque e ha pensato che creare un podcast sarebbe stata un’ottima opportunità per comunicare con il pubblico attraverso la voce. Ha scoperto che il podcasting offre una grande libertà espressiva, poiché può parlare di qualsiasi argomento, compresi l’erotismo e il corpo, senza dover affrontare le restrizioni dei social media. Ha deciso di condividere la sua esperienza di performer di burlesque e le reazioni degli altri nei confronti di una donna che si spoglia, pur essendo anche madre e moglie. Giulia voleva abbattere i tabù culturali legati alla sessualità.
Giulia è rimasta sorpresa dal successo del suo podcast. Ha ricevuto addirittura un premio ai “Italian Podcaster Awards”, un riconoscimento che non si aspettava. Questo successo le ha confermato che c’è una reale necessità di parlare apertamente di sessualità e ha notato che sempre più podcast sull’argomento stanno emergendo. Giulia ritiene che sia importante rompere i pregiudizi e affrontare la sessualità come un tema politico, specialmente in un paese come l’Italia che spesso è sessofobico.
Durante la discussione, Giulia ha affrontato il problema dell’accettazione della sessualità e della fine dei tabù. Pur riconoscendo che ci sono progressi, ha sottolineato che c’è ancora molta strada da fare. Giulia ha notato che, nonostante alcune persone siano aperte a discutere di questi argomenti, ci sono ancora molte persone che ridono o sorridono, sottolineando la resistenza persistente alla sessualità aperta. Giulia pensa che la paura del sesso e della sessualità sia radicata nella cultura italiana, il che spiega molti degli atteggiamenti negativi nei confronti della sessualità.
Infine, Giulia ha affrontato le critiche rivolte contro l’esposizione del corpo sui social media e l’accusa di “finto femminismo”. Giulia ritiene che ogni donna debba poter fare ciò che desidera con il proprio corpo e che sia importante smettere di giudicare le scelte altrui. Ha ribadito l’importanza di supportare le altre donne e di non cadere nella trappola delle divisioni perpetrate dal patriarcato.
Giulia ha molti progetti per il futuro, incluso un film in francese e uno spettacolo di burlesque. Inoltre, spera di raccontare le storie di “È il sesso, Bellezza!” in un libro. Infine, Giulia ha dato dei consigli alle giovani ragazze che vogliono entrare nel mondo dello spettacolo, incoraggiandole a non farsi intimidire e a credere sempre in se stesse nonostante le difficoltà che potrebbero incontrare a causa del maschilismo ancora presente nell’industria dello spettacolo.
In conclusione, il podcast di Giulia Di Quilio si sta rivelando un importante strumento per sfatare i tabù e promuovere una maggiore apertura e libertà sessuale. La sua voce è diventata un punto di riferimento per molte donne che cercano un modo per esprimere le proprie esperienze e per affrontare temi intorno al sesso e all’erotismo che altrimenti verrebbero messi da parte. La sua seconda stagione promette di essere altrettanto coinvolgente e liberatoria.
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