Filippo Turetta, uno studente di 22 anni presso l’Università degli Studi di Padova, è tornato in Italia il 25 novembre. Dopo essere stato detenuto nella casa circondariale di Halle, in Germania, dal 19 novembre, è stato prelevato dal personale dello Scip e accompagnato all’aeroporto Marco Polo di Venezia.
Per garantire la sua sicurezza e preservare le sue condizioni personali e psicologiche, le autorità italiane hanno organizzato il suo rientro utilizzando un aereo militare Falcon 900, lo stesso utilizzato per il rimpatrio del marò Salvatore Girone.
Il volo è partito da Roma alle 8:00 e ha fatto scalo a Francoforte intorno alle 10:00. Dopo una breve sosta, l’aereo è ripartito alle 10:45 e ha raggiunto Venezia intorno alle 12:00. L’estradizione è avvenuta senza intoppi, come confermato anche dalle autorità tedesche.
Tuttavia, il rientro di Turetta è stato organizzato in questa modalità a causa delle preoccupazioni per la sua sicurezza. Se fosse stato trasferito con un volo commerciale, avrebbe potuto essere riconosciuto e potenzialmente attaccato fisicamente da individui ostili.
Ora che Turetta è tornato in Italia, le autorità stanno organizzando il processo nei suoi confronti. Gli inquirenti intendono contestargli anche l’accusa di premeditazione, poiché ci sono elementi che suggeriscono che il giovane avesse già pianificato di togliere la vita a Giulia, la vittima.
Nella prossima sezione, esamineremo più da vicino gli sviluppi successivi all’atterraggio di Filippo Turetta a Venezia.
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