Il film su Vajont: la tragedia della diga, una storia reale

La7 ha deciso di commemorare il 60° anniversario della tragedia del Vajont con la messa in onda del film di Renzo Martinelli intitolato “Vajont”. L’appuntamento è per le 21.15 e l’obiettivo è quello di ricordare una delle pagine più oscure della storia italiana, in cui persero la vita 1910 persone, tra cui 487 bambini, travolte dalla frana che si staccò dal monte Toc e finì nell’invaso della diga.

Il disastro annunciato e denunciato

Il 9 ottobre 1963, 270 milioni di metri cubi di fango e rocce si riversarono nel lago artificiale del Vajont, generando un’onda che sommerse il paese di Longarone e causò devastazioni su vasta scala. Questo disastro era stato previsto e denunciato da pochi giornalisti e periti che avevano segnalato la pericolosità della diga. Il film, tratto dal libro di Tina Merlin “Sulla pelle”, cerca di raccontare la tragedia attraverso l’uso di effetti speciali, il dramma umano e la ricerca della verità affidata alla voce della giornalista dell’Unità, Tina Merlin, interpretata da Laura Morante.

La lotta per la verità

Il film mette in luce come diverse persone avessero previsto la tragedia, ma l’omertà e la mancanza di responsabilità da parte dei progettisti e della politica hanno portato alla realizzazione di un progetto insicuro. Tina Merlin scrisse diversi articoli in cui evidenziava le incongruenze dei geologi e dei progettisti, preannunciando una possibile frana. Per questo, fu processata con l’accusa di aver diffuso notizie false e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico. Grazie all’aiuto degli abitanti del luogo, riuscì ad essere assolta. Nonostante ciò, il processo che seguì alla tragedia produsse condanne ridicole.

Il Vajont oggi e lo speciale su Focus

Attualmente, la diga del Vajont è in disuso e nel suo bacino non c’è più acqua, ma un pezzo di montagna precipitato nell’invaso. Anche il canale Focus ha deciso di dedicare uno speciale al catastrofico evento. Il 9 ottobre andrà in onda uno speciale a cura di Luigi Bignami, che offrirà un viaggio nel territorio lacerato dalla tragedia. Per la prima volta in televisione, sarà possibile vedere l’interno della diga e le gallerie di servizio utilizzate per la manutenzione e il controllo dell’invaso. Saranno presenti anche testimoni diretti della tragedia, come Mauro Corona, e interventi di ingegneri e geologi che approfondiranno le cause del disastro.

Teatro e arte per non dimenticare

Per non dimenticare quanto accaduto e per sottolineare che l’uomo continua a violentare l’ambiente, numerosi artisti si esibiranno in teatri di tutta Italia e all’estero. Marco Paolini, nel 1993, portò in scena per la prima volta il suo spettacolo “Racconto del Vajont” e il 16 ottobre lo riproporrà al Piccolo Teatro di Milano. Il 9 ottobre, invece, si terrà lo spettacolo “VajontS 23” in 130 teatri, con la partecipazione di artisti come Laura Adriani, Valerio Aprea, Luca Barbarossa, Barbora Bobulova, Paolo Calabresi, Isabella Ferrari, Anna Ferzetti, Neri Marcorè, Vanessa Scalera, Pietro Sermonti, Luca Zingaretti e molti altri.

In conclusione, a 60 anni dalla tragedia del Vajont, è importante ricordare e non dimenticare quanto accaduto. La messa in onda del film di Renzo Martinelli su La7, lo speciale su Focus e gli spettacoli teatrali sono tutti modi per mantenere viva la memoria di questa catastrofe e per riflettere sulle conseguenze delle scelte umane sull’ambiente.

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