Il dramma di Giovanna Izzo: l’omicidio della figlia e la lotta per la giustizia

Caterina Balivo ospita Giovanna Izzo nel salotto de “La volta buona”

La conduttrice Caterina Balivo ha dato spazio a Giovanna Izzo nel suo programma “La volta buona”. Durante l’intervista, Giovanna Izzo ha raccontato il tragico evento che ha segnato la sua vita il 22 agosto 2014, quando l’ex marito Roberto Russo ha ucciso la loro figlia più giovane, Laura, di soli 11 anni. Questo terribile omicidio è stato commesso dall’uomo con l’intento di colpire l’ex moglie, rea di aver deciso di rifarsi una vita lontano da lui insieme ai loro quattro figli. Dopo la tragedia, Giovanna Izzo è rimasta con i suoi tre figli: Andrea, attualmente 31enne, Emanuele, 24enne, e Marika, 23enne. Giovanna Izzo ha deciso di raccontare la sua storia per sensibilizzare l’opinione pubblica e proteggere i suoi figli, nel caso in cui l’uomo, attualmente in carcere, possa beneficiare di permessi o riduzioni di pena grazie alla buona condotta.

Il dramma di Giovanna Izzo e l’omicidio delle figlie

Prima della tragedia, Giovanna Izzo aveva scoperto che il marito la tradiva da sette anni con una donna residente in Australia. Le figlie avevano trovato un inequivocabile messaggio della donna sulla pagina Facebook del padre e lo avevano riferito alla madre. Giovanna Izzo aveva trovato il coraggio di affrontare il marito, incoraggiata anche dalle figlie, e la coppia si era separata. La donna ha dichiarato: “Gli ho chiesto di allontanarsi, per cercare di capire se potevamo in qualche modo salvare il nostro matrimonio”. Inizialmente, l’uomo aveva chiesto perdono per la sua relazione extraconiugale, e la donna sembrava disposta a ricomporre la famiglia.

Tuttavia, la mattina del 22 agosto 2014, Roberto Russo ha attaccato le due figlie più piccole, di 11 e 14 anni, con un coltello, con l’intenzione di ucciderle. Laura, la figlia più giovane, è purtroppo deceduta in ospedale poco dopo il ricovero, mentre Marika è riuscita a sopravvivere grazie a un delicato intervento chirurgico. Dopo l’orribile gesto, l’uomo ha tentato il suicidio con lo stesso coltello, procurandosi solo lievi ferite.

La lotta di Giovanna Izzo e la testimonianza per prevenire nuovi drammi

Anche il figlio Andrea è rimasto ferito nel tentativo di disarmare il padre, che si stava scagliando contro le sorelle. Giovanna Izzo ha raccontato: “Il racconto di quello che è successo l’ho avuto dai miei figli. Marika è stata svegliata dall’unico urlo che è riuscita a fare Laura quando il padre l’ha colpita, la bambina ha gridato ‘papà’, poi sono accorsi i miei figli che lo hanno fermato”. A quel punto, Caterina Balivo ha interrotto l’ospite, visibilmente commossa. Giovanna Izzo ha proseguito: “Inimmaginabile tutto questo, però è successo e da allora è iniziato quello che io chiamo l’ergastolo del dolore”.

Roberto Russo è stato processato e condannato all’ergastolo con l’aggravante della premeditazione. L’uomo ha lasciato un biglietto sul tavolo con scritto: “Perdonami per quello che ho fatto, ma se l’ho fatto in parte la colpa è stata tua perchè tu non hai saputo perdonarmi”. I figli hanno scelto di cambiare cognome rinunciando a quello del padre. Giovanna Izzo ha concluso: “Noi vogliamo la certezza che lui resti in carcere, non possiamo accettare che lui possa usufruire dei benefici di legge e torni in libertà. Devo dire grazie solo ai miei genitori, la gente mi è stata vicina solo i primi tempi, a riflettori accesi, il dopo è stato difficile. Ho dovuto trovare un lavoro per portare avanti la mia famiglia senza l’aiuto di nessuno”. Attualmente, Giovanna Izzo si impegna quotidianamente per portare la sua testimonianza nelle scuole, con l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della violenza domestica e prevenire nuovi drammi simili a quello che ha colpito la sua famiglia. La donna ha concluso: “Spero veramente che tutto questo possa aiutare tutte quelle donne che stanno vivendo un momento di difficoltà e gli uomini affinché capiscano che la violenza non è una strada da percorrere”.


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