Fortapàsc: il film su Giancarlo Siani con Libero De Rienzo

In occasione dell’anniversario della morte di Giancarlo Siani, stasera alle 22.10 Rai 3 trasmette Fortapàsc. Il giornalista, ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985, è interpretato da Libero De Rienzo, scomparso nel 2021. Il film, diretto da Marco Risi, è uscito nel 2009 e nel cast figurano anche Valentina Lodovini, Michele Riondino, Massimiliano Gallo e Ennio Fantastichini.

Fortapàsc racconta la storia di Giancarlo Siani, che inizia con le sue parole: “Era bello tornare a casa a quell’ora con la musica. La radio stava tramettendo una canzone di Vasco Rossi (Ogni volta, nda). Quella sera a Napoli c’era il suo concerto e ci sarei dovuto anche andare. Certo, se avessi saputo che fra cinque minuti mi avrebbero ammazzato, forse non avrei ascoltato quella canzone. Chissà”.

Il film ci porta indietro nel tempo, all’estate del 1985, quando Siani lavorava nella redazione di Torre Annunziata del quotidiano Il Mattino. Non ancora giornalista, ma con il desiderio di diventarlo, si occupava di cronaca e non si fermava di fronte a nulla. Aveva un fiuto per la notizia e il suo obiettivo era la ricerca della verità.

In quegli anni, Torre Annunziata era teatro di una vera e propria guerra di camorra. Valentino Gionta si era affermato come boss e Siani indagava sui legami con i clan Bardellino e Nuvoletta. Attraverso le sue indagini, scopre che il paese è sotto il controllo della criminalità organizzata. La malavita si è infiltrata ovunque, anche nei palazzi del potere e nell’amministrazione cittadina.

Siani è un eroe coraggioso che si ritrova a combattere contro un muro di omertà e paura. Scopre che il sindaco di Torre Annunziata, Cassano, è colluso con la camorra e ha favorito gare d’appalto truccate. Mette in luce un sistema di corruzione, tangenti, truffe e sangue.

Nonostante gli ostacoli, Siani continua a scrivere e a raccontare la verità. Indaga sulla strage del circolo dei pescatori avvenuta il 26 agosto 1984, un regolamento di conti tra il clan Bardellino e il clan Gionta che ha causato otto omicidi. La sua determinazione lo porta a essere trasferito a Napoli, alla redazione centrale del giornale.

Durante il suo lavoro a Napoli, Siani collabora con Rico, uno studente di Giurisprudenza e aspirante fotografo dipendente dall’eroina. Decide di lasciare la cronaca e completare gli studi per diventare avvocato. Inoltre, è fidanzato con Daniela, anche se la sua vera compagna è il lavoro.

La carriera di Siani va avanti e arriva la possibilità di diventare un professionista attraverso un praticantato. Viene invitato a parlare della sua professione in un liceo e quando gli chiedono se ha paura, risponde che ogni tanto la prova, ma che il suo lavoro è informare le persone sulla criminalità e sulla corruzione.

Nonostante si occupi principalmente di manifestazioni sindacali a Napoli, Siani non dimentica Torre Annunziata e continua a esporsi troppo. Valentino Gionta vuole vederlo morto e iniziano le intimidazioni. Il telefono squilla costantemente, ma non risponde nessuno. Siani capisce il pericolo, ma decide di andare avanti. La sera del 23 settembre 1985, chiama Daniela per avvisarla che passerà a prenderla per andare al concerto di Vasco Rossi, ma non fa in tempo perché, una volta arrivato a casa, viene ucciso con dieci colpi di pistola alla testa.

Libero De Rienzo, l’attore che interpreta Giancarlo Siani, ha debuttato al cinema nel 1999 con il film Asini. Il suo successo arriva con Santa Maradona, che gli vale il David di Donatello 2002 come migliore attore non protagonista. Ha recitato in numerosi film e serie TV, tra cui La Kryptonite nella borsa, Miele, Smetto quando voglio e Squadra mobile.

Fortapàsc è un film che racconta la storia di un giornalista coraggioso che ha lottato contro la camorra e ha pagato con la sua vita. È un omaggio a Giancarlo Siani e al suo impegno per la verità e la giustizia.

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