Fellini: 30 anni senza il genio del cinema che rimarrà per sempre

Fellini 30 anni senza il geni Fellini 30 anni senza il geni
Fellini sul set di Amarcord nel 1973.ANSA

Federico Fellini: il genio del cinema italiano

Il 31 ottobre 1993, al policlinico Umberto Primo di Roma, Federico Fellini, il Grande Riminese, ci lasciava. Il suo genio ha lasciato un’impronta indelebile sul cinema e sulla cultura internazionale. La sua opera, la sua vita, il suo mondo interiore sono stati oggetto di innumerevoli pagine scritte.

In occasione del centenario della sua nascita, avvenuta il 20 gennaio 1920, sono stati pubblicati due libri imperdibili: “Fellini 23 1/2” di Aldo Tassone, edito dalla Cineteca di Bologna, e il celebre “Libro dei sogni” curato da Gian Luca Farinelli, Sergio Toffetti e Felice Laudadio per Electa nel 2019.

L’immaginario del XX secolo è stato profondamente influenzato da Fellini. I suoi film come “La strada”, “La dolce vita”, “Fellini 8 e ½” e “Amarcord” hanno plasmato la nostra visione del mondo. Altri grandi registi come Martin Scorsese, David Lynch, Bob Fosse, Paolo Sorrentino, Roberto Benigni, Paul Mazursky, Wes Anderson, Akira Kurosawa, Woody Allen e Quentin Tarantino hanno reso omaggio al suo talento e alla sua visione unica.

Fellini fa parte di quella generazione di registi italiani che ha rivoluzionato il cinema dopo la Seconda Guerra Mondiale insieme a Roberto Rossellini, Vittorio De Sica, Luchino Visconti e Michelangelo Antonioni. La sua grandezza risiede nel fatto che era un genio, non solo un artista. Il suo cinema è unico, difficile da incasellare in correnti o influenze.

La genialità di Fellini deriva dalla sua vasta esperienza e dalle sue radici espressive. Il suo successo è stato preceduto da “I vitelloni”, il suo primo film del 1952, e ha abbracciato il mondo del disegno satirico, la sceneggiatura, la radio e la psicanalisi junghiana. La sua ricerca del magico e la sua capacità di reinventare la realtà sono evidenti nei suoi film come “Giulietta degli spiriti”, “Satyricon” e “Casanova”.

La sua carriera si divide in due fasi: una caratterizzata da un realismo straniato e potente, e l’altra da un’invenzione pura e colorata. La sua opera è un’illuminazione sulla vita, sull’illusione, sull’arte effimera e sulla scomparsa delle radici.

La sua lezione è eterna, ma non può essere riprodotta. La sua immortalità è garantita solo dalla memoria collettiva. Federico Fellini è stato un genio unico nel suo genere e la sua assenza è ancora profondamente sentita.

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *