Lo scandalo della presunta compravendita dei test per l’ammissione ai corsi di laurea in Medicina, Chirurgia e Odontoiatria sta scuotendo il mondo accademico italiano. Gli avvocati che si sono rivolti alla procura e al Tar del Lazio hanno definito questa vicenda come il più grande scandalo nella storia delle facoltà a numero chiuso.
Il ministero dell’Università e della ricerca, guidato dalla ministra Anna Maria Bernini, ha preso seriamente le accuse e ha voluto fare chiarezza sull’accaduto. Ha convocato i rappresentanti della Conferenza dei rettori italiani e del Cisia, consorzio che si occupa dei nuovi Test online di ingresso all’università (Tolc), per discutere della questione.
Da quanto riportato da Repubblica, lo studio legale Leone-Fell &C. ha scoperto che, poco prima delle prove di ingresso, era possibile acquistare pacchetti di domande sul web con soli pochi euro. Questi test erano reperibili su alcuni gruppi di messaggistica istantanea, come Telegram, dove i candidati potevano concludere l’affare inviando virtualmente il pagamento di 20 euro al venditore.
Nelle chat allegate all’esposto, si possono leggere le trattative per la compravendita dei test e i suggerimenti su come trovare video – ora rimossi dal Cisia – che fornivano informazioni sulle domande che sarebbero poi state proposte durante i test di accesso alle facoltà a numero chiuso. Sembra che nelle banche dati create per questi test siano raccolte migliaia di domande, e quindi anche di risposte.
Gli avvocati Francesco Leone e Simona Fell hanno sollevato delle gravi accuse di “inadeguatezza dei controlli da parte del Cisia” e di “espedienti escogitati da moltissimi candidati di diverse scuole di preparazione ai test di ammissione per diffondere i quesiti e le relative soluzioni, falsando irrimediabilmente i risultati delle prove”.
Il ministero dell’Università e della ricerca, preoccupato per quanto emerso, ha aperto immediatamente un’indagine e ha richiesto informazioni e chiarimenti sul regolare svolgimento delle prove di ingresso ai corsi di laurea in Medicina, Chirurgia e Odontoiatria. È fondamentale che venga fatta chiarezza su questa vicenda scandalosa che mette in discussione l’integrità degli esami di ammissione universitaria.
Il mondo accademico e la società nel suo complesso guardano con preoccupazione a questo scandalo che mette in luce il rischio di una selezione di studenti basata su metodi scorretti. La credibilità delle facoltà a numero chiuso e la meritocrazia nel sistema universitario sono messe in discussione, così come l’onestà di coloro che si sono resi complici di questa compravendita dei test.
Ora è fondamentale che venga fatta luce su questo scandalo e che siano individuati i responsabili per garantire la trasparenza e l’equalità nel mondo accademico. Soltanto così si potrà ripristinare la fiducia nelle procedure di ammissione e preservare l’integrità delle facoltà a numero chiuso.
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