Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia Umberto II e padre di Emanuele Filiberto, non si è mai scusato per la firma di Vittorio Emanuele III sulle leggi antisemite a causa del rispetto per la sua famiglia e per il suo casato. Questo è quanto afferma Emanuele Filiberto, ospite nel programma “Belve” condotto da Francesca Fagnani, che andrà in onda su Rai2 martedì 3 ottobre.
Emanuele Filiberto ha dichiarato di aver voluto fare ciò che ha fatto solo molto tempo dopo, ovvero chiedere ufficialmente e solennemente perdono a nome di tutta la sua famiglia, attraverso una lettera inviata alle Comunità Ebraiche Italiane nel 2021. Ha sottolineato che suo padre non ha potuto fare lo stesso a causa del rispetto per la sua famiglia e la sua storia, e che questo è stato un errore.
Durante l’intervista, Emanuele Filiberto ha parlato della storia della sua famiglia, ricordando il momento in cui fece causa a un editore che aveva pubblicato un libro in cui si affermava che suo nonno Umberto II era omosessuale. Ha definito questa affermazione come una stupidaggine, sottolineando che non si dovrebbe parlare dei morti per dire cose che sono prive di fondamento.
Ha anche parlato della sua vita privata, del suo matrimonio con Clotilde Courau e delle sue infedeltà. Ha ammesso che ci sono state delle spiegazioni e dei perdoni, ma ha sottolineato che c’è un grande amore e rispetto reciproco che ha superato gli ostacoli delle infedeltà.
Emanuele Filiberto ha anche parlato del suo rapporto con la droga, ammettendo di averne fatto uso in passato. Ha raccontato che in quel periodo la cocaina era molto diffusa e che queste sostanze gli permettevano di mostrare sentimenti che normalmente non avrebbe mai espresso.
Durante l’intervista, è stato anche affrontato l’argomento della partecipazione di Emanuele Filiberto al Festival di Sanremo nel 2010, dove ha cantato il brano “Italia amore mio” insieme a Pupo e Luca Canonici, arrivando al secondo posto. Ha confessato che la sua partecipazione è stata una mossa di marketing della Rai, che aveva chiesto la sua partecipazione perché quell’anno avevano bisogno di un po’ di “casino” in più.
In conclusione, Emanuele Filiberto ha parlato apertamente di vari argomenti durante l’intervista, mostrando un lato più intimo e personale della sua vita. Ha sottolineato il suo desiderio di chiedere scusa per le leggi razziali, ma ha anche compreso le ragioni che hanno impedito a suo padre di fare lo stesso. Ha parlato dei momenti difficili della sua vita, come le infedeltà e l’uso di droghe, ma ha anche sottolineato l’amore e il rispetto che lo legano alla sua famiglia e alla sua storia.
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