Devastante Terremoto in Marocco

Una notte fatale ha colpito il Marocco, quando un devastante terremoto di magnitudo 6.8 (ma alcune fonti parlano di una magnitudo 7) ha scosso la regione tra Marrakech e Agadir. Il sisma ha lasciato dietro di sé un tragico bilancio di almeno 300 morti e centinaia di feriti, secondo i primi report delle autorità locali. Tuttavia, le difficoltà di accesso alla zona colpita rendono difficile ottenere stime accurate e il primo sole dell’alba rivela solo la devastazione che si è abbattuta sulla regione.

L’epicentro e le zone colpite

L’epicentro del terremoto è stato localizzato a Ighil, a 72 chilometri a sud-ovest di Marrakech, ad una profondità di 18 chilometri. Le province e le città più colpite dalla furia del sisma includono Al Haouz, Marrakech, Ouarzazat, Azilal, Chichaoua e Taroudant.

La scossa principale e le conseguenze

Il terremoto ha causato danni estesi a edifici, infrastrutture e siti storici. Le immagini condivise sui social media mostrano scene di distruzione: veicoli demoliti, moschee in rovina e una moltitudine di persone terrorizzate che fuggono per strada. Le zone montuose vicine all’epicentro, in particolare, hanno subito il peso maggiore, amplificando la portata della devastazione. Molte delle abitazioni in queste aree sono fatte di materiali degradabili come paglia, fango e pietra, rendendole estremamente vulnerabili ai terremoti.

Rapida risposta ai soccorsi

Il Ministero degli Interni marocchino ha risposto prontamente alla crisi, trasferendo i feriti negli ospedali e mobilitando i servizi di emergenza per cercare sopravvissuti tra le macerie. Inoltre, le forze di sicurezza e la protezione civile delle province interessate sono state mobilitate per far fronte alla situazione.

Le testimonianze dal cuore della tragedia

I residenti di Marrakech hanno condiviso le loro esperienze personali. Khalid, che vive nella medina, ha descritto come il minareto della moschea di Bab Ailan sia crollato, causando danni anche all’ingresso del tempio. Nel frattempo, la piazza Jma El Fnaa è diventata un rifugio per molte persone che cercavano sicurezza dalle scosse di assestamento.

Un confronto con il passato

La storia sismica del Marocco è segnata da tristi ricordi. Il 29 febbraio 1960, Agadir fu rasa al suolo da un terremoto di magnitudo 5.7, causando la morte di oltre 12.000 persone. Anche il 24 febbraio 2004 è una data ancora impressa nella memoria dei marocchini, quando un terremoto di magnitudo 6.4 colpì la località costiera di Al Hoceima, causando la morte di 630 persone.

Quest’ultimo terremoto ricorda tragicamente i precedenti, evidenziando la fragilità del paese di fronte a tali calamità naturali. Mentre il Marocco cerca di far fronte a questa terribile tragedia, è fondamentale che le autorità locali ricevano tutto il supporto necessario per fornire soccorso e sostegno alle persone colpite. La comunità internazionale deve unirsi per far sentire la propria solidarietà al popolo marocchino e per offrire l’aiuto necessario nella ricostruzione e nel superamento di questa terribile prova.

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