Il governo di Giorgia Meloni ha presentato un decreto contro la criminalità giovanile che verrà discusso oggi, giovedì 7 settembre, in Consiglio dei ministri. Il decreto prevede diverse misure, tra cui la possibilità di vietare l’utilizzo del cellulare, il carcere per i genitori che non mandano i figli a scuola e il Daspo urbano già a partire dai 14 anni.
La bozza del decreto, composta da 14 articoli, prevede l’introduzione del Daspo urbano e dell’avviso orale del questore anche per i minorenni di 14 anni. L’avviso orale può essere rivolto ai soggetti minori che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età e viene emesso dal questore convocando il minore e almeno un genitore o altra persona responsabile.
Inoltre, il questore può proporre il divieto di utilizzare piattaforme o servizi informatici e telematici specifici, nonché il divieto di possedere telefoni cellulari, ad un soggetto che ha ricevuto l’avviso orale e risulta condannato per uno o più delitti contro la persona, il patrimonio o inerenti alle armi o alle sostanze stupefacenti. Il divieto ha una durata massima di due anni e tiene conto delle esigenze di salute, famiglia, lavoro o studio del destinatario.
Nel caso in cui un minore di 14 anni venga sottoposto ad ammonimento, ai genitori può essere applicata una multa fino a mille euro, a meno che non provino di non aver potuto impedire il fatto. Inoltre, viene prevista una stretta sull’obbligo scolastico, con una pena fino a 2 anni di carcere per i genitori e la perdita del diritto all’assegno di inclusione in caso di inadempienza. Chiunque omette, senza giusta ragione, di impartire l’istruzione obbligatoria a un minore può essere punito con la reclusione fino a due anni e il nucleo familiare non ha diritto all’assegno di inclusione se i componenti minorenni non frequentano regolarmente la scuola dell’obbligo.
Il decreto prevede anche la possibilità per chi è vittima di un reato consumato online di chiedere l’oscuramento o la rimozione dei propri dati ai siti e ai social, anche se la condotta non rientra nelle fattispecie previste dalla legge sulla protezione dei dati personali.
Un altro punto da sottolineare riguarda la rieducazione del minore. Il pubblico ministero, nel caso di reati che prevedono una pena detentiva massima fino a cinque anni di reclusione o una pena pecuniaria, può notificare al minore e ai genitori un’istanza di definizione anticipata del procedimento subordinata a un percorso di reinserimento e rieducazione civica e sociale. Il percorso prevede lo svolgimento di lavori socialmente utili o altre attività a beneficio della comunità di appartenenza, per un periodo da uno a sei mesi.
Infine, il decreto prevede anche un osservatorio sulla devianza minorile che avrà il compito di coordinare percorsi per la prevenzione della dispersione scolastica e interventi di rigenerazione urbana nelle periferie, nonché di educazione alla legalità. Inoltre, è previsto un piano di interventi infrastrutturali e di riqualificazione per il Comune di Caivano, con l’obiettivo di affrontare situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile presente nel territorio, con una dotazione di 30 milioni di euro.
Il decreto contro la criminalità giovanile presenta diverse misure volte a contrastare le problematiche legate alla criminalità giovanile. Ora spetta al Consiglio dei ministri valutare e approvare le proposte.
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