Consigli di Alessia Gazzola: il regalo perfetto per un’amica a Natale

Alessia Gazzola: il suo approccio unico al genere romance

Se parliamo di romance, è difficile non iniziare dalla scrittrice che meglio in Italia rappresenta il genere, anche se – a dir la verità – i suoi libri non rientrano propriamente nel genere perché sono il singolare, riuscitissimo incontro di argomenti diversi: amore, mistero e … Lo abbiamo chiesto direttamente a lei, Alessia Gazzola: “Io i romanzi li faccio così: rosa più giallo e con una buona dose di contemporaneità. Provo a raccontare attraverso la mia lente il modo in cui stanno cambiando i desideri e le aspirazioni delle giovani donne”.

Un mix di commedia romantica e mistero

“Di base è sicuramente una commedia romantica, anche più smaccatamente rispetto ad altri miei precedenti romanzi in cui era prevalente l’aspetto mistery. In più c’è un aspetto personale e familiare, con la vicenda dell’eredità ricevuta dalla protagonista che diventa presupposto dell’indagine che è anche, come sempre nei miei libri, indagine sui rapporti interpersonali. Come dico sempre: sta lì, il vero mistero”.

Personalmente non amo Sophie Kinsella, nonostante sia una maestra del genere trovo che nella tua scrittura ci sia molto, molto di più. Cosa legge Alessia Gazzola quando legge romance?

“Beh, ti ringrazio perché sono una grande estimatrice di Kinsella e anzi ho trovato particolarmente riuscito questo suo ultimo romanzo, “Sono esaurita”. In un romance cerco l’emozione e l’evasione, ingredienti messi poi nei libri che scrivo io. Anche se il mio gusto di scrittrice non sempre coincide con quello di lettrice”.

Personaggi che prendono vita

Nel libro presenti una nuova coppia: Rachele e Manfredi. Ti affezioni sempre ai personaggi che crei? Ti è mai capitato di crearne uno… fastidioso?

“Mi sono affezionata molto a Rachi e Manfredi, tanto che mi piacerebbe farli tornare in un secondo libro. Cosa che non accadrà nel 2024.. Fastidiosi? Di sicuro Alice de “L’allieva” (suo romanzo d’esordio, ndr), ma è amatissima quindi … è un po’ l’idiosincrasia provata da tanti autori nei confronti del loro personaggio più di successo fin dai tempi di Conan Doyle.. lui finì per detestare Sherlock Holmes perché la sua popolarità rischiava di schiacciare ogni altro lavoro e così decise di farlo morire. Io non ucciderà mai Alice, ma di certo non la farò tornare”.

Su Instagram sono spuntate delle illustrazioni che danno un volto ai tuoi personaggi. Dicci di più.

“È tutto un gran parlare dell’Intelligenza Artificiale, mi sono detta, vediamo cosa sa fare! Ho giocato sperimentando una funzione che permette di produrre un’immagine a partire da una descrizione. L’ho trovata divertente perché io non so nemmeno tenere in mano una matita. Però mi ha preso la mano, tanto che le mie figlie mi sgridavano perché ‘stavo sempre a giocare’. Trovo che il risultato sia grazioso ma anche che il lavoro degli illustratori sia salvo, perché l’anima e l’imperfezione che deriva dalla creatività e dall’umanità di un artista sono irrinunciabili”.

Il Book Club di Alessia Gazzola

Come è nata l’idea del Book Club? Come la porti avanti?

“Mi è stata data dalle mie lettrici, privatamente mi hanno scritto in tante per suggerirla. Funziona così: faccio un sondaggio, loro scelgono il libro di cui parlare, e poi con una diretta IG in cui invito un’amica scrittrice o un libraio se ne parla tutti assieme, ognuno può dire la sua. È una cosa fatta ‘alla buona’ e limitata, ma raccoglie molti consensi. Alcune lettrici ci sono perfino rimaste male quando ho saltato un appuntamento”.

Come si sceglie un libro da regalare?

“Consiglio di regalare non solo un libro, ma le emozioni che quel libro ci dà. Nel regalare un libro regaliamo un mondo, per questo non dono mai un titolo che non ho letto. Però capisco anche che se non conosci bene il destinatario, ricorrere al beste seller significa andare sul sicuro. L’importante è regalare un libro, di qualsiasi tipo, per sostenere la filiera dell’editoria”.

Quali libri regali alle amiche per Natale (a parte il tuo)?: tre titoli.

“Paris, s’il vous plaît è un libro di Eleonora Marangoni pubblicato da Giulio Einaudi. Il ritratto personale, ai limiti del memoir, di una città raccontata attraverso il suo sguardo. Una lettura di atmosfera”.

“Secondo: Daisy Jones and The Six di Taylor Jenkins Reid. So che c’è anche la serie tv, ma non l’ho vista. L’ho trovato una lettura davvero particolare, è una sorta di documentario in cui conveergono diverse voci raccolte da un giornalista, restituite non in capitoli diversi ma in un testo integrale. E incredibile: mi hanno convinta che la band esistesse davvero! L’ho cercata sul web. Trovo sorprendente la sua forma, per questo mi sento di consigliarlo”.

“Terzo: Manuale per signorine in fuga dagli scandali, un romanzo regency di Sophie Irwin, che non a caso è stata battezzata editorialmente da Sophie Kinsella. L’ho trovato gradevole, garbato, armonioso e rispettoso dell’epoca storica”.

La passione per la cucina e la lettura

Ti piace cucinare (ho spiato il tuo IG) e ti piace Banana Yoshimoto: consiglia un libro di ricette.

“Green Kitchen di Guido Tommasi editore, perché da quasi un anno sono vegetariana in pianta stabile. Nel senso che lo ero stata in passato per lunghi periodi, ma poi mi ero tradita ciclicamente… Consiglio questo libro perché esorto tutti a prendere in considerazione l’idea”.

Il libro che vorresti leggessero in futuro le tue bambine?

“Ecco, questo è uno dei rari casi in cui puntare più sulla quantità che sulla qualità. Nel senso che vorrei fossero (o meglio rimanessero sempre) lettrici accanite, sul loro comodino non deve mai mancare un libro, non importa che libro sia. Spero leggano tanto e di tuto piuttosto che fissarsi su un unico titolo o genere. Spero che la lettura possa accompagnarle sempre nella vita e renderle sempre migliori”.


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