Condanna per diffamazione: Gabriele Vagnato, inviato di Fiorello, dovrà risarcire la vittima

Gabriele Vagnato, influencer e youtuber, condannato per diffamazione e risarcimento danni

Gabriele Vagnato, noto influencer e youtuber con una vasta base di follower, è stato condannato a un anno di reclusione (pena sospesa) e al pagamento di un risarcimento danni di 25.400 euro nei confronti di un uomo di 56 anni residente a Milano. La vicenda risale all’ottobre 2022, quando Vagnato ha pubblicato un video-inchiesta sul suo canale YouTube, in cui accusava un artigiano milanese di essere un ladro di biciclette. Il video, intitolato “L’inseguimento finale con il ladro che mi ha derubato – Dentro la testa di un ladro Pt.2”, è stato oggetto di sequestro conservativo da parte del giudice.

Accuse senza prove e richieste di elementi comprovanti

Nel video, Vagnato aveva applicato un rilevatore GPS sotto il sellino di una bicicletta lasciata appositamente incustodita, al fine di verificare quanto tempo sarebbe passato prima che venisse rubata. Dopo che la bicicletta è stata effettivamente rubata, Vagnato ha seguito le coordinate inviate dal dispositivo e ha ripreso brevemente un cliente di un bar, accusandolo di essere il ladro, senza però fornire prove concrete. Alla fine del processo, i giudici del Tribunale di Milano hanno stabilito che l’uomo era un semplice passante e non coinvolto nel furto. Inoltre, i giudici hanno più volte richiesto a Vagnato di fornire elementi che comprovassero le sue accuse, ma l’influencer non è stato in grado di fornire alcun dettaglio agli inquirenti.

La sofferenza dell’uomo accusato ingiustamente e la richiesta di smentita

Questa vicenda ha causato molta sofferenza e disagio all’uomo ingiustamente accusato. La figlia della vittima ha chiesto ripetutamente a Vagnato di pubblicare un video di smentita. “Glielo avevo chiesto più volte, spiegandogli che quella persona non era mio padre e che mio padre stava molto male”, ha dichiarato la figlia del 56enne. Tuttavia, Vagnato ha rifiutato la richiesta e si è appellato all’articolo 21 della Costituzione, che garantisce la libertà di espressione. Il difensore dell’influencer ha chiesto l’assoluzione, sostenendo che il suo assistito non aveva agito con dolo e che l’uomo non era riconoscibile nel fotogramma pubblicato online.

Dopo la sentenza, l’uomo accusato ha dichiarato: “Sono contento dell’esito del processo. Ma quell’uomo mi ha rubato la vita e la serenità”. Ha inoltre aggiunto di aver dovuto cambiare casa e di continuare a prendere farmaci a causa della situazione. Gabriele Vagnato, noto al pubblico per la sua partecipazione come inviato di “Viva Rai2!” insieme a Fiorello, si definisce sui social come “noto influencer italiano e uno dei principali tiktoker del momento”. È famoso per i suoi “esperimenti sociali” in cui sfata alcuni luoghi comuni, come ad esempio il motivo per cui “le donne sentono più freddo degli uomini”. Tuttavia, il suo esperimento sociale sui ladri di biciclette non è andato bene. Ora dovrà risarcire la vittima e trarre insegnamento da questa costosa esperienza.


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