Come la pandemia ha influenzato l’impennata della pubertà precoce tra le bambine

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La pubertà precoce è in aumento, soprattutto tra le bambine, come evidenziato da uno studio condotto dall’IRCCS G. Gaslini di Genova e pubblicato sul Journal of the Endocrine Society di agosto. Lo studio ha analizzato i dati di 133 ragazze dal gennaio 2016 al giugno 2021.

Secondo il direttore della UOC Clinica Pediatrica ed Endocrinologia, Mohamad Maghnie, durante i periodi di lockdown si è osservato un aumento lento ma costante dei casi di pubertà precoce. Tuttavia, negli ultimi due anni, c’è stato un vero e proprio incremento, probabilmente legato alla pandemia di Covid-19. Questo fenomeno è stato segnalato non solo in Italia, ma anche in altri paesi.

La pubertà precoce, che si verifica quando compaiono i segni di sviluppo puberale prima dei 9 anni per i maschi e degli 8 anni per le femmine, può comportare disagio psicologico e relazionale nei minori e aumentare il rischio di sviluppare patologie come il diabete, le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumori dell’apparato riproduttivo.

Prima della pandemia, il fenomeno interessava solo un bambino su 10.000. Le ragazze sono dieci volte più colpite rispetto ai ragazzi, anche se le ragioni di questa differenza sessuale sono ancora sconosciute.

Lo studio si è proposto di valutare l’incidenza della pubertà precoce centrale idiopatica (ICPP) nelle bambine durante il periodo più acuto della pandemia in Italia, confrontandola con l’incidenza degli anni precedenti e indagando sulla possibile correlazione tra l’aumento dei casi di pubertà precoce e i cambiamenti dello stile di vita causati dai lockdown.

Durante la pandemia, il numero di bambine sospette di pubertà precoce valutate è aumentato del 80% rispetto ai quattro anni precedenti, e la percentuale di bambine a cui è stata diagnosticata la forma rapidamente progressiva della pubertà precoce è stata del 30% più alta. Inoltre, durante la pandemia, la percentuale di ragazze con pubertà precoce che si sono rivolte all’IRCCS Gaslini è passata dal 41% al 53,5%.

Lo studio ha preso in considerazione i dati di 133 bambine che sono state diagnosticate presso l’IRCCS Gaslini dal gennaio 2016 al giugno 2021, concentrandosi in particolare sul periodo tra il marzo 2020 e il giugno 2021, durante il quale l’Italia ha sperimentato lockdown e una drastica riduzione delle attività.

Tra i possibili fattori scatenanti, è stato riscontrato che le ragazze diagnosticate avevano un indice di massa corporea (BMI) leggermente più elevato, anche se non in modo statisticamente significativo. Questo dato è coerente con l’aumento di peso osservato negli ultimi anni nei bambini. Durante la pandemia, i cambiamenti nelle abitudini quotidiane, come l’uso prolungato dei dispositivi elettronici e la mancanza di attività fisica, potrebbero aver influenzato lo sviluppo puberale.

Tuttavia, è importante considerare che il maggior tempo trascorso dai genitori con i figli durante il lockdown potrebbe aver favorito il riconoscimento precoce dei segni di pubertà, contribuendo così all’aumento dei casi diagnosticati durante la pandemia. Inoltre, lo stress psicologico, le tensioni familiari, la situazione economica e la possibile esposizione agli interferenti endocrini durante la pandemia potrebbero anche giocare un ruolo nel fenomeno della pubertà precoce.

Il professor Maghnie sottolinea che l’aumento dei casi di pubertà precoce è un fenomeno importante e ancora in gran parte misterioso. L’attenzione su questo fenomeno è giustificata anche dalle ricerche che hanno evidenziato la possibile correlazione tra la pubertà precoce e un aumento del rischio di malattie cardiometaboliche, depressione e altri disturbi mentali nell’età adulta, nonché un aumento del rischio di cancro al seno e altri tumori estrogeno-dipendenti.

In conclusione, lo studio dell’IRCCS Gaslini evidenzia un rapido aumento della pubertà precoce durante la pandemia di Covid-19, con conseguenze significative sulla salute dei bambini. È necessario approfondire ulteriormente le cause di questo fenomeno e adottare misure volte a prevenire e gestire la pubertà precoce nei bambini.

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