Clizia Incorvaia non dimentica. In un lungo post sul social ricorda gli anni da incubo quando faceva la modella. Era costretta a pesarsi continuamente. “Mi insultavano dicendo che ero una vacca – svela – Viaggiavo con la bilancia in valigia”.
Clizia Incorvaia e la sua battaglia contro gli standard della moda
L’influencer 43enne che presto sposerà il compagno Paolo Ciavarro adesso ha imparato ad amarsi e accettarsi e sprona tutte a fare come lei. Ma confessa: “Quando facevo la modella, dai 18 ai 25 anni ero costretta dalla mia agenzia a pesarmi ogni giorno e ogni settimana mi prendevano le misure. Ricordo ancora il mio terrore se pesavo 2 kg in più avevo paura a passare in agenzia poiché mi insultavano dicendo: ‘Sei una vacca’. Ho avuto qualche problema alimentare e ho iniziato a contare le calorie”.
Una cultura dannosa: gli standard della moda e i loro effetti
“In Spagna, quando a 21 anni lavoravo lì, mi dissero: ‘Tienes che cortar la cadera’. Cioè dovevo fare una lipo secondo loro per avere meno sedere. Sicuramente tutto ciò mi influenzò in quegli anni. Ricordo ancora se bevevo un aperitivo con gli amici non mangiavo cibo, poiché avevo già introdotto delle calorie. In agenzia una modella un giorno la vidi piangere perché aveva perso una campagna poiché aveva 3 kg in più”, confida ancora Clizia.
La battaglia personale di Clizia Incorvaia contro gli standard irrealistici
Qualche retaggio della brutta esperienza vissuta è rimasto. “Ancora oggi faccio fatica a pesarmi e la bilancia la vivo come una violenza (io viaggiavo con la bilancia in valigia)”, fa sapere Clizia. “Sicuramente il sistema della moda ti induce all’anoressia – prosegue – E le taglie contemplate sono la 34/36. Oggi ho imparato a far pace con me stessa e amarmi cercando di stare in forma ma non paragonando più il mio fisico a quello di un manichino”. Infine conclude: “Ragazze amatevi e non lasciate che sia la società a dirvi quanto dovete pesare”. Contro i disturbi alimentari, contro ogni tipo di DCA.