Con l’avvicinarsi dell’inizio della scuola, torna di attualità il dibattito sulla Carriera Alias. Nel mese di ottobre 2020, al liceo Classico Tito Livio di Padova, si sono tenute le presentazioni delle liste per la candidatura dei rappresentanti d’istituto. In quell’occasione, un candidato studente ha chiesto di cambiare il suo nome anagrafico nei moduli di candidatura con il nome con cui si identifica maggiormente: Alessio. Alessio è il nome preferito di uno studente transgender, ed è il nome con cui tutti lo chiamano: amici, parenti e compagni di classe. È semplicemente il nome che lo rappresenta. Tuttavia, la risposta del preside non è stata quella che Alessio e i suoi compagni si aspettavano, e la sua candidatura è stata bloccata. Da quel momento, a Padova e altrove, è nata una riflessione sulla Carriera Alias nelle scuole.
Ma cos’è esattamente la Carriera Alias? È un accordo di riservatezza tra la scuola, la persona trans che la frequenta e la sua famiglia, nel caso in cui sia minorenne. Nel registro elettronico, il nome anagrafico viene modificato con il nome scelto dalla persona che sta attraversando la transizione. In questo modo, si evitano disagi legati al cosiddetto “deadname”, ovvero il nome con cui una persona trans o non binaria non si identifica più.
Oggi il Tito Livio di Padova è solo una delle oltre 250 scuole italiane che hanno introdotto la Carriera Alias nel loro regolamento scolastico. Tuttavia, la mancanza di linee guida ministeriali per la preparazione del regolamento rappresenta un problema, poiché attualmente l’applicazione della Carriera Alias dipende esclusivamente dalla sensibilità della direzione scolastica di ciascun istituto.
Purtroppo, ci sono ancora attacchi alla Carriera Alias da parte di alcune forze politiche che sembrano indifferenti alla violenza subita dalle persone transgender nelle scuole e alla mancanza di tutela dei loro diritti. Questo ha portato a un’alta percentuale di abbandono scolastico a causa di tale insensibilità.
Per contrastare questa situazione, l’Associazione Genitori di Omosessuali (AGedO) e GenderLens hanno preparato una proposta di Regolamento Scolastico per la Carriera Alias, che è disponibile per le scuole che desiderano introdurla nel loro istituto.
Recentemente, Fratelli d’Italia ha presentato una mozione in Lombardia per bloccare i presidi che sostengono la creazione del registro per le Carriere Alias nelle scuole. Poiché non è stata raggiunta un’intesa tra tutte le forze politiche, il centrodestra ha aperto un nuovo dibattito su questo tema, suscitando proteste da parte di associazioni e studenti che hanno manifestato davanti al palazzo della Regione.
Al momento, solo nel Lazio ci sono 44 scuole che hanno introdotto la Carriera Alias nel loro regolamento, seguite dalla Lombardia con 34 e dalla Toscana con 31 istituti.
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