Barbara Palombelli compie 70 anni: la libertà va conquistata.

Auguri a Barbara Palombelli, che oggi compie 70 anni. La giornalista ha lavorato per importanti testate come L’Europeo, Panorama, Corriere della Sera e Repubblica, e ha fatto parte del mondo della radio e della televisione, sia in Rai che in Mediaset. Attualmente è presente su Canale 5 e Rete 4 con il programma Forum. Palombelli è stata testimone di un’Italia che è cambiata nel corso degli anni, ma secondo lei non abbastanza.

Un’intervista emozionante

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Barbara Palombelli ha parlato della sua carriera e dei suoi ricordi legati al periodo del ’68. Ha raccontato di come iniziò a lavorare a soli 15 anni e di come suo padre le insegnò che per ottenere la libertà bisogna conquistarla. Durante il periodo del ’68, Palombelli era circondata da figure come Giuliano Ferrara e Paolo Mieli, con i quali condivideva l’entusiasmo per il cambiamento.

Un ’68 allegro e leggero

Secondo Palombelli, i primi anni del ’68 erano caratterizzati da un’atmosfera allegra e leggera. Tuttavia, i giovani venivano incoraggiati dai più grandi a documentarsi e ad informarsi per poter esprimere le proprie idee in modo consapevole. Palombelli sottolinea che la cosa più bella di quel periodo è che le persone con cui ha condiviso quegli anni sono ancora le persone che ama, confermando che ha vissuto una bella vita.

Una carriera nel giornalismo

Barbara Palombelli ha sempre avuto la passione per il giornalismo sin da bambina. Ha iniziato a vendere dei piccoli giornalini ai familiari fin da quando aveva sei anni. Da ragazza, si è presentata a diversi giornali, come Espresso, Repubblica e Corriere della Sera, dicendo che le piaceva scrivere. Ha poi lavorato per importanti testate come L’Europeo e Repubblica, vivendo momenti indimenticabili con personaggi come Di Pietro e Berlusconi. Palombelli ha anche sperimentato il mondo della televisione, che ha sempre considerato più facile rispetto alla carta stampata.

Articolo originale tratto da Corriere della Sera, di Maria Luisa Agnese, pag. 29


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