Barbara Alberti: Ho tradito mio marito e rifletto sul sesso dopo gli 80 anni

Barbara Alberti, scrittrice, giornalista e drammaturga umbra, sarà una dei co-conduttori del programma “Rebus” su Rai3. A 80 anni, Barbara è legata da 60 anni ad Amedeo Pagani e ha rivelato il segreto della longevità della loro unione in un’intervista al “Corriere della Sera”. Secondo lei, il segreto è il “cu*o”. Nonostante ciò, la coppia ha vissuto un periodo di separazione di circa dieci anni. Barbara confessa di non ricordare se si sono mai divorziati o se hanno seguito una procedura legale. Inoltre, ha ammesso di aver tradito il suo compagno, ma non ha rivelato con chi. Tuttavia, ha sperimentato il tradimento da parte di un suo ex, che le ha mentito riguardo a una serata trascorsa a casa di Lina Wertmüller.

La vita di Barbara Alberti e i suoi figli

Barbara Alberti ha dichiarato di non essersi mai innamorata di una donna, anche se ammette di essersi innamorata di un bellissimo omosessuale da giovane. Non vuole però rivelare ulteriori dettagli su questa storia. La scrittrice e drammaturga ha avuto due figli, Malcom e Samuela, dal produttore Amedeo Pagani. In modo sorprendente, entrambi i figli sono nati durante periodi in cui Barbara prendeva la pillola anticoncezionale. Barbara riflette sul fatto che i metodi contraccettivi non siano sempre affidabili. Durante la loro giovinezza, Barbara e Amedeo hanno vissuto una vita avventurosa, girando il mondo e facendo film. Nonostante alti e bassi finanziari, sono stati pronti a tutto per realizzare i loro progetti, anche a vendere la casa.

L’amore in età matura e il sesso dopo gli 80 anni

Secondo Barbara Alberti, l’amore in età matura si basa sulla presenza fisica, sulla condivisione di programmi e sulle cose da fare insieme. È un amore disincantato. Tuttavia, Barbara ritiene che il sesso dopo gli 80 anni sia ridicolo e non ha senso spingere per praticarlo. Secondo lei, l’interesse per l’eros in età avanzata è solo perché gli anziani hanno i mezzi per consumare. Barbara chiede di essere lasciata in pace e critica il fatto che i sessuologi chiedano quante volte una persona non ha fatto sesso anziché quante volte l’ha fatto. Ritiene che se una persona non rientra nella “norma”, viene considerata malata.


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