La richiesta per andare in pensione potrebbe essere rifiutata, nonostante il raggiungimento dei 67 anni: ecco perché.
Molti lavoratori, dopo anni di sacrifici e contributi versati, si avvicinano al traguardo della pensione con la speranza di ricevere il trattamento previdenziale senza intoppi.
Tuttavia, non è raro che l’INPS possa respingere la richiesta di pensionamento, lasciando il richiedente in una situazione di incertezza e preoccupazione. Comprendere le ragioni per cui una domanda di pensione può essere rifiutata è fondamentale per chi desidera accedere a questo importante diritto senza ostacoli burocratici.
La domanda di pensione a 67 anni potrebbe essere rifiutata
Nel sistema previdenziale italiano, per ottenere la pensione di vecchiaia, è necessario soddisfare due requisiti principali: uno anagrafico e uno contributivo. L’età minima per accedere alla pensione è fissata a 67 anni, valida sia per uomini che per donne, inclusi lavoratori dipendenti e autonomi. Per quanto riguarda il requisito contributivo, è necessario aver maturato almeno 20 anni di versamenti previdenziali, che possono derivare da diverse fonti, come lavoro, contributi figurativi, riscatto di periodi e contributi volontari.
Tuttavia, anche se un lavoratore soddisfa questi requisiti, ci sono diverse situazioni che possono portare al rifiuto della domanda di pensione. Una delle cause più comuni è la mancanza del requisito economico, in particolare per coloro che rientrano nella categoria dei “contributivi puri”. Questi rappresentano quei lavoratori che hanno iniziato a versare contributi a partire dal 1° gennaio 1996, senza alcun accredito precedente. Per questa categoria, il sistema previdenziale italiano prevede regole più rigide rispetto alla pensione di vecchiaia ordinaria. Non solo è necessario rispettare l’età minima e il numero di anni di contributi, ma è anche richiesto un ulteriore criterio economico:
- L’assegno pensionistico deve essere almeno 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale.
- Nel 2025, l’assegno sociale è fissato a circa 538,68 euro mensili.
Se l’importo calcolato risulta inferiore a questa soglia, l’INPS respinge la richiesta, costringendo il lavoratore a considerare alternative come continuare a lavorare per aumentare il montante contributivo o attendere il compimento dei 71 anni, quando la pensione di vecchiaia viene concessa senza limiti economici. Un’altra situazione che può portare al rifiuto della pensione riguarda i lavoratori che hanno scelto di computare i loro contributi nella Gestione Separata INPS.

Questo regime, introdotto dalla Legge 335/1995, è stato pensato per offrire una copertura previdenziale a lavoratori autonomi e parasubordinati non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria. Sebbene il computo consenta di accorpare i contributi versati in diverse gestioni previdenziali, esso implica anche il passaggio a un sistema di calcolo interamente contributivo. Per poter accedere a questo tipo di pensione, è necessario soddisfare alcune condizioni:
- Aver versato almeno un contributo mensile nella Gestione Separata.
- Accumulare almeno 15 anni di contributi totali in diverse gestioni previdenziali (di cui almeno 5 successivi al 1° gennaio 1996).
- Non avere più di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995.
Se il computo è stato effettuato, il richiedente diventa un “contributivo puro” e deve rispettare il requisito economico minimo. Qualora l’importo della pensione non raggiunga la soglia richiesta, la domanda sarà rigettata, lasciando come unica alternativa quella di attendere fino ai 71 anni. Per evitare il rifiuto della pensione, è fondamentale pianificare con attenzione la propria posizione contributiva. È consigliabile:
- Verificare annualmente il proprio estratto contributivo per identificare eventuali periodi scoperti.
- Valutare la possibilità di riscatti.
- Incrementare l’importo della pensione lavorando più a lungo.
- Considerare versamenti volontari per colmare lacune contributive.
Infine, informarsi presso l’INPS o consultare un esperto previdenziale può rivelarsi prezioso per ottenere una simulazione dell’importo spettante e prevenire sorprese indesiderate. Con una corretta pianificazione, è possibile accedere al diritto alla pensione senza ostacoli burocratici.