Arresto per violenza sessuale e atti osceni davanti a minori a Caltanissetta

Un uomo è stato posto agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico a Caltanissetta a causa dei gravi indizi di colpevolezza che lo implicano in reati di violenza sessuale ed atti osceni in presenza di minori.

Le indagini sono state avviate dalla Squadra Mobile di Caltanissetta in seguito alle denunce di alcune ragazze minorenni lo scorso giugno. Nonostante le ragazze non si conoscessero tra loro, tutte hanno riferito di aver assistito a comportamenti simili da parte dell’indagato, il che ha fatto sospettare agli investigatori che si trattasse di un’unica persona. Le ragazze hanno dichiarato di aver visto l’uomo commettere atti osceni in luoghi pubblici frequentati da minori.

Inoltre, l’uomo è sospettato di aver tentato di avvicinare una ragazza appena maggiorenne, mostrandole dei video pornografici sul suo telefono e poi palpeggiandola nelle parti intime, il che è considerato violenza sessuale secondo la legge. Tutte le persone ascoltate durante le indagini hanno riconosciuto l’uomo come l’autore delle condotte contestate.

La Procura della Repubblica di Caltanissetta, tenendo conto dei gravi indizi di colpevolezza raccolti dalla Polizia di Stato, ha richiesto e ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. La Squadra Mobile, a seguito dell’emissione dell’ordine di cattura, ha immediatamente eseguito la misura cautelare, mettendo l’uomo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per le fasi successive del processo.

L’indagato dovrà rispettare gli arresti domiciliari e indossare il braccialetto elettronico che, grazie alla tecnologia, permetterà di monitorare i suoi movimenti e garantirne il rispetto della misura cautelare.

Ora spetta all’Autorità Giudiziaria valutare le prove raccolte durante le indagini e decidere come procedere nel caso dell’uomo accusato di violenza sessuale e atti osceni in presenza di minori. La priorità è garantire la sicurezza e la protezione delle vittime, assicurandosi che l’indagato non ponga ulteriori rischi per la comunità. Le indagini proseguiranno per accertare eventuali altri reati commessi dall’uomo e per garantire che sia fatta giustizia.

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