Londra si tinge di Rosso Ancora. Gucci Cosmos fa tappa nella capitale britannica dove porta la sua ricca exhibition aperta fino al 31 dicembre 2023 nello spazio 180 Studios, 180 The Strand, una esposizione itinerante curata da Es Devlin e Maria Luisa Frisa e votata a valorizzare l’heritage della maison tricolore che da oltre un secolo è sinonimo di eleganza, qualità e buon gusto. Tre valori fondanti per la marca di Kering e assolutamente presenti nell’ultimo, sorprendente show primavera-estate 2024 della griffe toscana che ha segnato il debutto in passerella del valente stilista Sabato De Sarno. La scelta di Londra non è affatto casuale: é proprio sulle sponde del Tamigi che il patriarca e fondatore del brand Guccio Gucci iniziò a lavorare al Savoy Hotel-situato a soli 500 metri dalla venue della mostra-come facchino e lift boy sfruttando un osservatorio impagabile sulle abitudini dei paperoni dell’epoca e del jet set internazionale. Tutto cominciò da qui.
L’eccellenza dei prodotti più iconici firmati Gucci si mette dunque in mostra nell’ambito di una retrospettiva articolata in cui trovano spazio accessori e abiti cult dell’archivio con accenti da wunderkammer. Un allestimento suggestivo conduce il visitatore in una experience immersiva. L’archivio é presentato come un dedalo di cassetti per calare lo spettatore in uno scrigno carico di borsette, calzature e altri accessori celeberrimi must have che hanno fatto la storia della moda: dalle prime deliziose bamboo dalle forme arrotondate fino alle hobo, alla Dionysus introdotta da Alessandro Michele e alle shouder bags dell’era Tom Ford, l’uomo del destino che negli anni’90 ha fatto del marchio una super star di risonanza globale. Nella stanza immacolata di un chiarore abbacinante, non a caso ribattezzata Eden e giocata su effetti luministici di speccchi, sembra di passeggiare nei Campi Elisi: é il regno dei foulard di seta impalpabile voluti da Rodolfo Gucci negli anni’60 e creati da Vittorio Accornero per regine e principesse, quadrati e rettangoli peso piuma animati da delicate fioriture botaniche, espressione di grazia ineffabile che ancora oggi inebria e conquista dispensando lezioni di stile alle nuove generazioni.
Sullo sfondo di tutto svetta il mondo equestre, legato a doppio filo a un universo sofisticato ed elitario che ha trainato la fulgida ascesa di un marchio esclusivo: quando Guccio Gucci nel 1921 aprì il suo primo atelier a Firenze, il brand offriva un’ampia proposta di pregiati finimenti e accessori sontuosi destinati alle amazzoni e ai cavalieri di più alto lignaggio. E proprio dal mondo equestre sono mutuati i codici di stile del marchio made in Italy: dal morsetto ai nastri dei sottopancia delle selle nella magica bicromia rosso-verde che ha siglato un successo mondiale, fino ai pellami più ricercati tipici dell’equipaggiamento dei fantini più esperti e al logo della doppia G che ancora oggi seduce il fashion people. E’ pura magia il Cabinet of Wonders in cui i fantasmagorici abiti di ready to wear disegnati nel tempo dai più grandi creatori di moda hanno abbellito le silhouettes delle dive del red carpet. In questo ambiente, che testimonia il talento della maison nel trasformare l’inatteso in oggetti di grande bellezza, troviamo un look tratto dalla collezione di Tom Ford del 2001 con corpetto in pelle nera, un abito da sera color oro firmato da Frida Giannini nel 2006, una borsa GG in velluto con manico in metallo e strass, una borsa sferica in pelle di ispirazione punk con borchie appuntite in metallo firmata da Alessandro Michele nel 2019, e infine una bag Jackie Notte impreziosita da cristalli, firmata da Sabato De Sarno nel 2023. C’é perfino una chitarra elettrica dell’epoca Tom Ford a evocare la verve rock di una stagione d’oro.
Nel Carousel, contraddistinto da una sorta di passerella inscenata come una danza nel tempo, spiccano un completo camicia e gonna di seta degli anni ’70 con motivo cubico G; gli fa eco il nastro trompe l’oeil di un’elegante mantella in lana del 2016, per poi passare a un abito in seta con piume e al delicato movimento di un look Charleston del 2012, ricamato a punto catenella e disegnato da Frida Giannini. A tutta questa carrellata di meraviglie fa da contrappunto il glamour edonistico e seducente dei completi unisex di Tom Ford del 1996. Questi molteplici dialoghi trovano ulteriore risonanza nella presenza di tre look della collezione d’esordio di Sabato De Sarno Primavera Estate 2024, caratterizzati da capispalla audaci, dettagli impreziositi da cristalli, e outfit in pelle. Il percorso della retrospettiva culmina nella stanza rossa dedicata al nuovo ipnotico concept di Gucci imperniato sul rosso Ancora e applaudito a Milano da Julia Roberts e Ryan Gosling: qui fra giochi di specchi una installazione a forma parallelepipedo semitrasparente proietta su schermi semitrasparenti icordi personali, frasi e altri frammenti in italiano e in inglese, le cui parole appaiono e scompaiono accompagnate dalle voci di Es Devlin e Sabato De Sarno.
Come spiega Devlin, «Come sforzo creativo ed espressione dei tempi, la Maison e la sua storia nel corso dell’ultimo secolo si possono ricostruire guardando alla loro capacità di evolversi e, più in generale, di espandersi seguendo l’evoluzione della nostra stessa consapevolezza, e di pari passo alla nostra capacità di attuare mutamenti cognitivi. Così come un abito che può essere modificato e riadattato, come la pelle che cambia durante la muta e continuamente si rinnova. Per questa edizione della mostra a Londra, ho voluto enfatizzare il ruolo cruciale della città nel mito delle origini della Maison, che vede il giovane Guccio Gucci salire e scendere nella ‘Ascending Room’ – la ‘stanza ascendente’ – rosso lacca del Savoy, dove i suoi incontri con gli ospiti e i loro lussuosi bagagli avrebbero forgiato il suo futuro». Un appuntamento con lo stile da non perdere.
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