Purtroppo alcune famiglie dovranno rinunciare a godere di alcune agevolazioni. Lo Stato ha dovuto fare un passo indietro per un motivo preciso. Andiamo a scoprire tutti i dettagli.
In questo periodo storico stiamo affrontando una crisi economica che non migliorerà nei prossimi mesi, quindi lo Stato sta facendo di tutto per aiutarci proponendo dei bonus. Ovviamente si può fare domanda solo se si rispettano dei requisiti.
Nella maggior parte dei casi si chiede l’ISEE del nucleo familiare e, una volta fatte le dovute accettazioni, si passa direttamente alla richiesta e nella maggior parte dei casi avviene online.
Molte persone stanno godendo di queste agevolazioni economiche, in particolar modo coloro che sono alle prese con una casa. D’altronde con mutuo, affitto e ristrutturazione non si ha vita facile, ma grazie a un sostegno economico si affronta il tutto con il sorriso. Purtroppo non sempre non c’è lieto fine.
Secondo quanto riportato sul sito informazionefiscale.it non ci sono buone notizie per quanto riguarda il reddito energetico. La faccenda interessa maggiormente le regioni del Mezzogiorno. Purtroppo non c’è una soluzione.
Nessuna agevolazione, lo Stato è stato chiaro
La domanda per il reddito energetico è stata fatta a partire dal 5 luglio e, anche in questo caso, i cittadini che ne hanno fatto richiesta hanno dovuto dimostrare di essere in possesso di determinati requisiti. In seguito hanno inviato la richiesta tramite il sito del Gestore servizi energetici. La domanda ha avuto inizio il mese scorso e non ha scadenza e tra i requisiti non può mancare il documento ISEE (inferiore ai 15.000 euro e inferiore a 30.000 con quattro figli a carico).
Si tratta di un agevolazione proposta dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica l’anno scorso. Qualche mese fa sono state pubblicate le linee guida per dare la possibilità alle famiglie di avere un impianto fotovoltaico gratuitamente.
Esaurite le risorse destinate al Sud Italia
Subito dopo sono state presentate online le domande e solo ora è stato comunicato che non tutti potranno essere accontentati, dunque si adotterà una strategia, ovvero valutare l’ordine cronologico di presentazione. Ma per quale motivo lo Stato si tira indietro? La risposta è immediata.
In poche parole è già finita la disponibilità delle risorse nelle regioni del Mezzogiorno. 80 milioni stanziati per il 2014 sono terminati mentre al Centro Nord le regioni possono ancora usufruire dei 15 milioni messi a disposizione. Non bisogna disperare perché sarà emanato un nuovo bando nel 2025 con altri 80 milioni di euro per le regioni del Sud Italia.